Bio-on, quotata all’AIM su Borsa Italiana e attiva nel settore della bioplastica di alta qualità, presenta una nuova grande scoperta: è possibile utilizzare olio di frittura usato, per produrre Minerv PHAs, il rivoluzionario biopolimero di Bio-on, naturale e biodegradabile al 100%.
L’olio esausto si aggiunge alle “materie prime” già utilizzate per produrre la bioplastica Bio-on (melassi di barbabietola e canna da zucchero, scarti di frutta e patate, carboidrati in genere e glicerolo) ma per la prima volta la fonte di carbonio che alimenta il processo produttivo del biopolimero è di natura lipidica. Grazie ad un sistema di trattamento preventivo dell’olio esausto da frittura, la bioplastica prodotta ha le stesse caratteristiche di quella generata partendo da altri scarti o sotto prodotti agro industriali. Questa scoperta è stata realizzata dalla Business Unit RAF (Recovery and Fermentation) nella nuova sede di Bio-on plants a Castel San Pietro Terme, Bologna.
Come noto, tutte le bioplastiche Minerv PHAs (poli-idrossi-alcanoati) sono ottenute da fonti vegetali rinnovabili (ed ora anche lipidiche), senza alcuna competizione con le filiere alimentari, garantiscono le medesime proprietà termo-meccaniche delle plastiche tradizionali col vantaggio di essere completamente ecosostenibili e biodegradabili al 100% in modo naturale. In più offrono possibilità di applicazione, anche del tutto inedite, in settori dove la plastica tradizionale non è utilizzata.