FAO: i gap di genere nell’agricoltura africana ne rallentano il progresso

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I gap di genere nell’agricoltura africana stanno rallentando i progressi verso l’eliminazione della fame e devono essere affrontati con urgenza. Questo il messaggio del Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, all’evento organizzato congiuntamente con l’Unione Africana (UA), ai margini dell’Assemblea Generale dell’ONU.

Dobbiamo dare maggior riconoscimento e sostegno al contributo fondamentale che le donne danno alla sicurezza alimentare e alla nutrizione. Per questo dobbiamo chiudere i gap di genere persistenti nell’agricoltura africana” ha affermato Graziano da Silva.

Il Direttore Generale ha auspicato una migliore presenza delle donne nei meccanismi di governo e nei processi decisionali, oltre ad un adeguato ed equo accesso alla terra, alle risorse finanziarie, ai programmi di protezione sociale e alle opportunità nelle aree rurali.

Affrontare i gap di genere

All’evento sono stati presentati i dati e le raccomandazioni dello studio congiunto UA-FAO Regional Outlook on Gender and Agrifood Systems (Prospettive regionali in materia di genere e sistemi agro-alimentari – ndt). Il rapporto è basato su un’ampia revisione di statistiche esistenti, valutazioni di genere di 38 Piani nazionali di investimento in agricoltura, e un’analisi approfondita della parità di genere in 40 paesi.

Dobbiamo mettere in atto programmi mirati ad affrontare le questioni di genere che affrontino le vulnerabilità specifiche delle donne, ma anche il loro ruolo chiave nella nutrizione per la resilienza delle famiglie” ha affermato Graziano da Silva.

L’evidenza mostra che quando le donne hanno voce in capitolo, la produzione migliora, le risorse naturali vengono gestite meglio, la nutrizione migliora e i mezzi di sussistenza sono più affidabili” ha aggiunto.

La spina dorsale della produzione agricola

In alcuni paesi africani le donne rappresentano il 60 per cento della forza lavoro nell’agricoltura a livello familiare. Sono generalmente responsabili di attività come la coltivazione di ortaggi, la conservazione del raccolto, e la cura di piccoli animali da allevamento come pecore e capre. Le donne si occupano inoltre della nutrizione della famiglia, preparando i pasti.

Riducendo i gap di produttività si potrebbero aumentare la produzione ed il consumo alimentari fino al 10 per cento e ridurre la povertà fino al 13 per cento.

Quando le donne hanno lo stesso accesso alle competenze, alle risorse e alle opportunità degli uomini, possono diventare potenti fattori di cambiamento nella lotta contro la fame, la malnutrizione e la povertà. Rafforzare il ruolo delle donne in agricoltura, lungo la catena del valore e nel commercio, velocizzerebbe il raggiungimento degli impegni della Dichiarazione di Malabo e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

La FAO e UN Women: nuovo slancio alla parità di genere

A margini dell’evento, il Vice Direttore Generale della FAO, Maria Helena Semedo, ha incontrato il Vice Direttore Esecutivo di UN Women, Asa Regner.

UN Women ha recentemente elogiato la FAO per i risultati ottenuti in materia di uguaglianza di genere. Nel 2017 la FAO ha raggiunto o superato il 93 per cento degli indicatori del UN System-wide Action Plan on Gender Equality and the Empowerment of Women (Piano delle Nazioni Unite per l’equità di genere per l’ empowerment delle donne – ndt).

La FAO riconosce l’importanza dell’equità di genere e dell’empowerment femminile – che sono entrambe priorità sia all’interno dell’Organizzazione che nel suo lavoro. Sappiamo che quando le donne hanno potere decisionale, l’intera società ne trae beneficio” ha affermato Semedo.

La collaborazione tra UN Women e la FAO ha dimostrato di essere fruttuosa, trasformando le parole in azioni concrete. Auspico che le due organizzazioni continuino a collaborare, con maggiore forza, per sbloccare il potenziale delle donne e delle ragazze rurali come agenti del cambiamento” ha continuato Regner.

L’equità in azione

La FAO e i suoi partner forniscono sostegno tecnico a diversi paesi africani per l’empowerment delle donne rurali. Un esempio è il Programma congiunto per l’Accelerazione dei progressi verso la responsabilizzazione economica delle donne in Etiopia, Liberia, Niger e Ruanda implementato assieme al Programma Alimentare Mondiale (WFP), Il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e UN Women. Il programma ha già permesso a 40 mila donne di ricevere formazione su tecnologie agricole migliorate e mira a rafforzare la loro capacità di accedere a servizi finanziari e a mercati

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