Smentita la scommessa sul ghiaccio dato per “spacciato”: l’isolamento termico funziona [FOTO]

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Solo il 7% del volume complessivo. È la percentuale persa in sette giorni, in un ambiente termicamente isolato, dal cubo di ghiaccio delle dimensioni di un metro cubo per una tonnellata. A una settimana dall’installazione, questa mattina e’ arrivato il verdetto della ‘sfida tra i cubi di ghiaccio’ lanciata da HERA. L’obiettivo era quello di dimostrare l’importanza di un isolamento termico negli edifici. Cosi’, lo scorso giovedi’ due giganteschi cubi di ghiaccio sono stati posizionati in piazza Matteotti a Modena, uno lasciato all’aria aperta e l’altro dentro una struttura simile a quella di una casetta ad hoc. Oggi e’ arrivato il responso: “Una volta rimosso il tetto del piccolo edificio, che riproduceva un edificio CasaClima Gold ad alta efficienza energetica- fa sapere HERA- il cubo e’ stato sollevato e misurato, e dal un confronto con il peso iniziale, pari a 958 chili, con temperature che nei giorni scorsi, durante le ore piu’ calde, hanno sfiorato i 30 gradi, solo il 7% del ghiaccio si e’ sciolto, lasciando perfettamente conservato un cubo di 888 chili”. Niente da fare invece per l’altro cubo, lasciato all’aria aperta senza protezioni e arrivato “a stento a domenica mattina” e si e’ sciolto dunque in tre giorni.

Il cubo che esce ‘indenne’ dalla settimana al coperto contraddice invece le previsioni emerse nel sondaggio lanciato proprio da Hera, che durante l’esperimento aveva predisposto un punto informativo da cui chiedeva di indicare ai cittadini quanta percentuale del cubo ‘isolato’ sarebbe rimasta al termine dell’esperimento. I pareri tradivano un certo scetticismo di fondo: su 200 votanti, sebbene infatti solo il 6% sia stato estremamente pessimista, indicando che si sarebbe ‘salvato’ meno di un quarto del cubo, solo il 36% infatti ha previsto che il cubo sarebbe rimasto intatto per piu’ del 75%. Il restante ha risposto in egual misura invece che la percentuale sarebbe stata compresa o tra il 25 e il 50% o tra il 50 e il 75%. Una sfida “ampiamente vinta” quindi per Hera, che ha colto l’occasione per “portare un esempio tangibile” dei lavori che la multiutility, attraverso le sue societa’ specializzate, ha effettuato nei mesi scorsi in diverse scuole ed altri immobili pubblici modenesi e diffondere cosi’ “la consapevolezza che un buon isolamento termico puo’ rendere un edificio realmente efficiente”, con “notevoli risparmi per il riscaldamento e il raffrescamento” ed “evidenti benefici sia sul piano economico sia su quello ambientale”. La ‘sfida’ dei due cubi fa parte del contratto di gestione di energia e calore degli edifici pubblici modenesi che nel febbraio 2017, in seguito a gara europea, e’ stato assegnato in appalto dal Comune di Modena proprio a Hera. Il format dell’esperimento e’ stato invece ideato da CasaClima, l’agenzia fondata per eseguire la certificazione energetica obbligatoria degli edifici in Alto Adige, ed e’ realizzata a Modena con la collaborazione tecnico-scientifica di Aess-Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile.

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