Milioni di persone nel mondo assumono l’insulina ogni giorno per curare il diabete. Eppure il diabete sembrerebbe non essere l’unica malattia su cui l’insulina abbia effetto. L’infiammazione cronica intestinale può essere curata in maniera efficace iniettando l’insulina nel retto, secondo i risultati di un nuovo studio condotto su roditori. Lo studio, pubblicato su Journal of Crohn’s and Colitis, è una collaborazione tra i dipartimenti della University of Copenhagen e Roskilde University.
“Il nostro trattamento con l’insulina sui topi mostra un grande potenziale contro l’infiammazione cronica intestinale degli uomini come la Colite Ulcerosa, che causa grande disagio alle persone. Le cure esistenti attaccano il sistema immunitario dell’intestino, indebolendolo; il nostro metodo, invece, rafforza la difesa delle cellule intestinali. Sembra funzionare bene e probabilmente può essere utilizzato in combinazione con trattamenti esistenti”, dichiara Jørgen Olsen, University of Copenhagen, co-inventore della cura. Lo studio ha esaminato gli effetti della cura su una serie di test condotti su topi con colite cronica del tipo Colite Ulcerosa, tra gli altri. La causa di questo disturbo è sconosciuta, ma provoca grande disagio nei pazienti con diarrea, anemia, mal di stomaco e perdita di peso.
L’insulina funziona perché attiva un gene all’interno delle cellule intestinali che, secondo altri studi, ha un effetto antiossidante e quindi potrebbe essere in grado di proteggere le cellule intestinali dall’infiammazione. Secondo i risultati dello studio, la quantità di infiammazione nei topi era ridotta del 50% rispetto al trattamento di controllo e la perdita di peso era inferiore del 15-20% rispetto al gruppo di controllo. Seguendo il trattamento, gli animali riprendevano peso in maniera più rapida, +50%, che rappresenta un importante segno di buona salute.
Sulla base dei risultati positivi, i ricercatori hanno creato una compagnia che testerà il trattamento in prove cliniche sugli uomini e sperano di renderlo presto disponibile per i pazienti.