Era una ‘bomba d’acqua’ da 85mm di pioggia (equivalenti a litri per metro quadrato) in due ore, quattro volte in più delle precipitazioni registrate a gennaio, quella che si e’ riversata il primo settembre su Jesi causando allagamenti, frane e numerosi danni. I dati, raccolti dal Comune, riferiscono di 42,6mm di pioggia caduti tra le ore 14 e le 15 e di 42,2mm tra le 15 e le 16. “Negli ultimi dieci anni – si legge in una nota – non si e’ mai registrata in una sola ora una pioggia cosi’ intensa come quella caduta sabato scorso“. La conferma, secondo l’amministrazione, di un “fenomeno assolutamente eccezionale e localizzato, neanche immaginabile dai più accurati studi di previsioni meteo“. Grazie a “chiusure di sottopassi e presidio delle zone più critiche – osserva il Comune – sono state scongiurate situazioni di rischio per le persone“.
Per far fronte ai danni alle proprietà pubbliche e private, il Comune ha scritto alla Regione Marche per richiedere lo stato di emergenza. Quanto alle critiche sulla manutenzione dei tombini, l’amministrazione risponde che “Jesi e’ uno dei pochissimi Comuni che dispone la pulizia delle caditoie con ordinanza ed in maniera periodica in tutto il tessuto urbano proprio per consentire alle acque piovane di defluire correttamente. Su viale della Vittoria, una delle strade più colpite – fa notare il Comune – i tecnici hanno appurato che il fiume d’acqua aveva un impeto talmente forte da saltare una dopo l’altra le caditoie presenti, impedendo di raccogliere la pioggia e farla defluire nella condotta fognaria che li’ sotto e’ di dimensioni enormi con un diametro di oltre 2,5 metri“.