Prometeo vince l’edizione italiana del James Dyson Award: un sistema di trasporto per ottimizzare le chance di successo del trapianto di fegato

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Crescono in Italia i numeri sulle donazioni e i trapianti di organi, tessuti e cellule ma anche l’intera rete sanitaria, che dimostra di essere tra le più efficienti del nostro Paese. A beneficiare di questo trend positivo sono i pazienti in lista di attesa che, per il secondo anno consecutivo, registrano un calo. Cruciale per il successo dei trapianti si rivela l’elemento tempo, impiegato per il prelievo e il trasporto in sicurezza dell’organo da trapiantare. Da questo assunto prende le mosse Prometeo, progetto del 27enne Gabriele Faoro, vincitore dell’edizione italiana del James Dyson Award 2018, il concorso internazionale di progettazione e design che si svolge in 27 Paesi e premia le idee che sfidano le convenzioni e forniscono una soluzione a un problema reale. Oltre a Prometeo, proseguono la fase internazionale della competizione WaterSave, un sistema intelligente per limitare lo spreco di acqua in casa e Igloo, una lampada smart in grado di comunicare e rendere visibili i consumi domestici di elettricità.

Il vincitore nazionale del James Dyson Award 2018
Il problema: nel trasporto medico d’emergenza e, più nello specifico, di quello dei campioni biologici, siano essi sangue o organi, la problematica maggiore è rappresentata dal tempo e dal mantenimento in “vita” dell’organo durante il viaggio. Da una ricerca condotta sulla base di dati forniti dal CNT nell’anno 2015-2016, si stima che 130 fegati vadano vanno persi ogni anno, a causa di problematiche legate al trasporto.

La soluzione: l’ispirazione arriva da una delle pratiche chirurgiche più avanzate, la perfusione, e dal LifePort Kidney Transporter, oggi esposto alla permanente del design del MoMa di New York. Da qui la decisione di sviluppare ulteriormente questa idea, guardando agli altri organi suscettibili di trapianto (oltre al rene). Prometeo si propone di utilizzare in modo innovativo la tecnologia di perfusione ossigenata ipotermica, già adoperata in chirurgia per i problemi di natura cardiaca: un sistema di pompe collegato al fegato è in grado di trasportare i nutrimenti necessari all’organo, mantenendolo a una temperatura di 4°C e riducendone il metabolismo e i consumi di energia. Il sistema può essere controllato tramite un’app, che gestisce e monitora tutte le fasi del processo di perfusione, permette di localizzare il dispositivo durante il trasporto e fornisce informazioni sulla carica residua, sempre senza entrare in contatto con l’organo.

Il vincitore: Prometeo nasce come progetto di tesi di Gabriele Faoro, studente del biennio specialistico in Design & Engineering presso il Politecnico di Milano, dopo il corso di laurea triennale in Design del Prodotto. Nato da un primo interesse a indagare il mondo dei contenitori di sangue e derivati, Prometeo ha subito un processo di affinamento, in un percorso che lo ha visto protagonista di incontri con medici, specialisti ed esperti, per approfondire i numeri dei trapianti in Italia, le specificità del trasporto di organi, la tecnica chirurgica della perfusione, le altre soluzioni presenti sul mercato. Ad oggi non esistono altri dispositivi portatili per la perfusione del fegato. Ma la strada è ancora lunga e, per Gabriele, “il proposito è di poter utlizzare il premio ottenuto in qualità di vincitore del James Dyson Award per avviare le fasi di brevettazione del dispositivo e proteggerne la proprietà intellettuale. Dopo una prima conferma della bontà del progetto con l’assegnazione del Compasso d’Oro 2018 Targa Giovani da parte di ADI (Associazione Design Italiano), questa vittoria rappresenta ora un ulteriore passo per il futuro: la speranza è quella di poter portare avanti Prometeo, possibilmente con il sostegno di una società medica, per condurlo al livello successivo e metterlo al servizio del bene altrui.

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