È di almeno 7 morti e 164 feriti in Giappone il bilancio del passaggio del tifone Jebi, il più forte ad avere colpito il Paese da almeno 25 anni: lo riferisce l’emittente pubblica Nhk, precisando che cinque delle vittime sono state registrate nella zona di Osaka e una nella regione occidentale di Shiga. La maggior parte dei feriti sono lievi.
Si calcola che quasi 2,3 milioni di abitazioni, nel centro e nell’ovest del paese, siano prive di energia elettrica.
L’Agenzia meteorologica giapponese aveva avvertito su forti piogge e venti nella regione occidentale e nordorientale del Paese. “Jebi” ha effettuato il landfall nell’isola di Shikoku, per poi raggiungere la principale isola, Honshu.
Centinaia di voli sono stati cancellati e molti treni ad alta velocità si sono dovuti fermare.
Ad almeno 1,2 milioni di persone è stato chiesto di abbandonare le proprie case e raggiungere dei rifugi, anche se non si tratta di un’ingiunzione costrittiva.
A Kyoto alcune persone sono rimaste ferite per la caduta di un soffitto alla stazione della città.
Jebi dovrebbe proseguire in direzione nordest, spostandosi lungo l’Honshu verso la regione del Tohoku, per indebolirsi a tempesta tropicale entro domattina.