È salito ad almeno 64 morti e 45 dispersi il bilancio del passaggio del tifone Mangkhut: alle vittime nelle Filippine, si aggiunge una donna deceduta ieri a Taiwan.
Nella città di Baggao, la tempesta ha investito case, ha sradicato tetti e distrutto linee elettriche. Molte strade sono state rese impraticabili dalle frane, altre sono del tutto inondate.
Dopo essersi abbattuto sulle zone agricole del nord dell’isola di Luzon, la più grande dell’arcipelago, provocando inondazioni e frane, Mangkhut ha investito Hong Kong: l’occhio della tempesta è passato a un centinaio di km a sud dell’ex colonia britannica, ma i suoi effetti si sono fatti comunque sentire in città, dove sono stati registrati almeno 213 feriti (gli ospedali hanno prestato cure a 117 uomini e 96 donne).
A Hong Kong l’Osservatorio meteorologico ha lanciato l’allerta massima a causa di venti registrati a 180 km/h con raffiche fino a 242 km/h.
Il tifone ha perso intensità nel suo percorso attraverso le Filippine. Dopo avere attraversato il Mar cinese meridionale, l’occhio ha effettuato il “landfall” intorno alle 17 ora locale, le 11 di oggi in Italia, circa 50 km a ovest di Macao, secondo l’Osservatorio di Hong Kong. Le autorità di Macao hanno deciso per la prima volta nella storia di chiudere i 42 casinò della città.
Sono una ventina gli operatori del settore corallo di Torre del Greco (Napoli) bloccati a Hong Kong a causa del tifone.
Si temono un centinaio di morti
A causa di inondazioni, frane e devastazioni generate dal tifone Mangkhut si temono fino a 100 morti nelle Filippine: la cifra è stata ipotizzata da Victorio Palangdan, sindaco della città di Itogon, municipalità di Seconda classe, situata nella Provincia di Benguet, nella Regione Amministrativa Cordillera.
La cifra comprende anche 30 minatori morti a causa di una frana che ha travolto una miniera a circa 200 km da Manila.
