L’uragano Florence sta meritatamente attirando l’attenzione su di sé in questi giorni, ma esistono anche altre minacce che incombono nell’Oceano Atlantico mentre la stagione degli uragani dell’emisfero settentrionale entra in una fase in crescendo.
Uragano Isaac
L’uragano Isaac, il 5° della stagione 2018 dell’Atlantico, si trova circa 2.092 km a est delle Piccole Antille, muovendosi verso ovest a oltre 19 km/h. Potremmo osservare rapide fluttuazioni della forza di Isaac, ora di categoria 1, nei prossimi giorni, principalmente a causa delle sue piccole dimensioni. I venti di intensità di tempesta tropicale si estendono fino a 72 km dal centro della tempesta.
I cicloni tropicali più piccoli sono soggetti a rafforzamenti e indebolimenti più rapidi rispetto ai sistemi più grandi. Probabile un aumento dell’intensità di Isaac fino a domani, martedì 11 settembre, quando il sistema sarà circondato da uno shear del vento abbastanza basso (2,5-5 m/s) e passerà su acque di 27-28°C. I modelli indicano il 24% di possibilità che Isaac si trasformi in un uragano di categoria 3 entro la giornata odierna. Mentre continuerà il suo percorso verso le Piccole Antille, Isaac incontrerà uno shear del vento sempre più alto, soprattutto a partire da mercoledì 12, in parte a causa del flusso dell’uragano Florence. Le sue piccole dimensioni lo renderanno più vulnerabile allo shear del vento rispetto ad altre tempeste e i modelli concordano su un indebolimento fino alla categoria 1 prima che raggiunga le isole giovedì 13.
Indipendentemente dalla sua intensità, gli effetti indiretti di Isaac sotto forma di onde alte e correnti di risacca in aumento colpiranno le spiagge orientali delle Isole Sopravento Britanniche e di quelle Sottovento. Le imbarcazioni più piccole potrebbero dover restare nei porti e non sfidare le onde pericolosamente alte e anche le navi da crociera potrebbero cambiare i loro itinerari per evitare gli effetti peggiori di Isaac. Forti piogge e venti aumenteranno tra mercoledì 12 e giovedì 13 mentre la tempesta passerà tra le isole. Le piogge potrebbero essere talmente intense da produrre alluvioni localizzate. Saranno possibili anche danni ad alberi e linee elettriche, soprattutto se Isaac manterrà lo stato di uragano.
Uragano Helene
Il 4° uragano della stagione 2018 dell’Atlantico è Helene, che si è intensificato fino alla categoria 1 con venti di 120 km/h nelle acque a sud-ovest delle Isole di Capo Verde. Nel weekend, Helene ha sferzato le isole con intensi rovesci, forti raffiche di vento e mari mossi, ma le ha risparmiate dalle condizioni peggiori. Le allerte per uragano e tempesta tropicale in vigore per 3 isole, Antiago, Fogo e Brava, sono state ora cancellate.
Helene dovrebbe virare verso ovest-nordovest e poi verso ovest nei prossimi giorni, attraversando l’Atlantico orientale. Mentre si muoverà su acque calde, con temperature superficiali di circa 27°C, si ritroverà in un ambiente con uno shear del vento basso (2,5-5 m/s) nei prossimi due giorni, quindi sarà probabile un’intensificazione fino alla categoria 2. Entro mercoledì 12, la tempesta dovrebbe incontrare shear più alti e dovrebbe iniziare ad indebolirsi. Un percorso verso nord la porterebbe nell’Atlantico centrale, lontana da qualsiasi terra.