Spazio: primi dati dal cacciatore di venti, il satellite Aeolus dell’ESA

MeteoWeb

Il satellite Aeolus dell’Agenzia Spaziale Europea, lanciato lo scorso 22 agosto dalla base di Kourou in Guyana francese, ha inviato i primi dati: ha emesso i primi raggi di luce ultravioletta dal laser, fondamentali per misurare i venti terrestri.
Nei primi 3 mesi di missione uno dei suoi primi compiti era quello di accendere il suo strumento Aladin (Atmospheric LAser Doppler INstrument), una radar che invia impulsi luminosi e controllarne il corretto funzionamento.

Aeolus e’ una premiere mondiale. Dopo il lancio di due settimane fa, l’intera comunita’ scientifica ha aspettato ansiosamente l’accensione del laser a ultravioletti, che e’ una meraviglia tecnologica, ed e’ stato un successo“, ha dichiarato Josef Aschbacher, direttore dei programmi di osservazione della Terra dell’Esa. “Siamo gia’ in grado di elaborare i primi dati sui venti, il che e’ abbastanza impressionante“, rileva Fabio Buscaglione, a capo dell’unita’ preposta all’elaborazione dei dati di Aeolus.
Aeolus ha superato le nostre aspettative, mandando i primi dati che mostrano chiaramente le caratteristiche dei venti. Lo strumento non e’ ancora completamente calibrato, quindi questi risultati sono incredibili,” conclude Michael Rennio, del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio.

Aeolus: tra tecnologia all’avanguardia e previsioni meteo

Questa pionieristica missione utilizza una potente tecnologia laser che sonda i 30 km più bassi della nostra atmosfera per produrre profili verticali del vento ed informazioni sugli aerosol e sulle nuvole – un approccio totalmente nuovo per la misurazione del vento dallo spazio.

Sebbene le previsioni meteorologiche giornaliere includano informazioni sul vento, mancano le misurazioni dirette. Scienziati e meteorologi necessitano di dati accurati e tempestivi sui venti per comprendere i sistemi che influenzano il nostro clima, e per migliorare le previsioni. Aeolus è il primo satellite che farà proprio questo.

Mentre la missione risponde alle necessità della comunità scientifica, essa dimostrerà anche tecnologie all’avanguardia che potrebbero aprire la strada a nuovi modi di osservare il nostro pianeta ed a future applicazioni dei dati di Osservazione della Terra. Aeolus, infatti, è il primo satellite a fornire profili del vento su scala globale. Per fare ciò, porta a bordo uno dei pezzi più interessanti di tecnologia spaziale mai sviluppato: il ‘lidar’ (una tecnica di telerilevamento “attivo” per l’esecuzione di rilievi topografici ad alta risoluzione) del vento Aladin, una sorta di radar laser. Basato su diversi anni di lavoro, questo strumento all’avanguardia comprende due potenti laser, un grande telescopio e dei ricevitori molto sensibili. Il laser genera una luce ultravioletta che viene indirizzata verso la Terra. Questa luce rimbalza dalle molecole dell’aria e dalle particelle piccole come per esempio polvere, ghiaccio e goccioline di acqua presenti nell’atmosfera. La frazione di luce che si riflette di ritorno verso il satellite viene raccolta dal telescopio di Aladin e misurata. Il movimento delle molecole dell’aria, delle particelle o delle goccioline, fa sì che la luce riflessa cambi leggermente frequenza. Comparando le frequenze ricevute alle varie altitudini con il laser originale, possono essere determinati i venti che sono al di sotto del satellite.

Sondando l’atmosfera con il potente laser, Aeolus permette di migliorare la nostra conoscenza delle dinamiche e dei processi tropicali relativamente alle variazioni climatiche e, soprattutto, di migliorare le previsioni meteorologiche. Molti aspetti della nostra vita quotidiana sono influenzati dal meteo, pertanto va da sé che previsioni accurate siano importanti per le attività commerciali come l’agricoltura, la pesca, l’edilizia ed i trasporti. Sebbene le previsioni abbiano fatto considerevoli passi avanti negli ultimi anni, i meteorologi hanno urgentemente bisogno dei dati globali del profilo dei venti per migliorarle ancora di più.

E’ diversa anche l’orbita alla quale lavorerà Aeolus: mentre gli altri satelliti per l’osservazione della Terra si trovano alla quota di circa 800 km, il ‘cacciatore dei venti’ sarà molto più vicino, a circa 320 km, con 16 passaggi al giorno al ritmo di 1 ogni 90 minuti. Ecco perché i dati che invierà a Terra ogni tre ore promettono di rendere più precise le previsioni meteo e hanno suscitato una grande aspettativa a livello internazionale.

Condividi