La NASA, National Aeronautics and Space Administration, festeggia oggi 60 anni: l’agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale degli Stati Uniti d’America e della ricerca aerospaziale è nata il 29 luglio 1958 con il National Aeronautic and Space Act firmato dall’allora presidente Eisenhower, ma è diventata operativa il 1° ottobre successivo, assorbendo struttura e competenze del NACA (National Advisory Committee for Aeronautics) che fino a quel momento aveva gestito la ricerca aerospaziale.
L’Agenzia è stata subito impegnata nel programma Mercury (1961) per il primo volo orbitale nazionale; poi si è dedicata al programma Gemini (1964) e allo sviluppo del razzo Saturn V per il programma Apollo, che ha consentito il primo sbarco dell’uomo sulla Luna (20 luglio 1969).
Successivamente ha portato a termine il programma STS (Space Transportation System, lo Space Shuttle) e realizzato il telescopio spaziale Hubble.
Dai primi anni 1990 si è impegnata nello sviluppo del volo interplanetario e nel 2000 ha creato la Stazione Spaziale Internazionale insieme alla Russia.
Il 14 settembre 2011 la NASA ha annunciato di avere selezionato il progetto per un nuovo sistema di trasporto con equipaggio umano (SLS, Space Launch System) destinato a prendere il posto degli Space Shuttle.
L’Agenzia ha da poco presentato i primi 9 astronauti che dal 2019 affronteranno i voli sulle prime navette costruite da aziende private, la CST-100 Starliner della Boeing e la Crew Dragon della SpaceX.
Al nastro di partenza, inoltre, la Campagna Nazionale per l’Esplorazione spaziale, voluta da Donald Trump: prevede 5 tappe che gradualmente porteranno gli Usa alla “riconquista” della Luna, con tecnologie in grado di permettere sia le operazioni sulla superficie sia nell’orbita lunare, e poi alle missioni umane dirette a Marte.
La sede centrale è a Washington: tra i 15 centri di ricerca e infrastrutture che fanno capo alla NASA vi sono la base di lancio di Cape Canaveral, il Goddard Space Flight Center e il Jet Propulsion Laboratory.