Un dossier di settanta pagine scritte nel 1943 dall’antropologo Henry Field per l’Office of Strategic Services, ovvero “l’antenato” della CIA. Il rapporto, dal titolo “Tratti biografici di Hitler” si basa sulla testimonianza di Ernst Sedgwik Ganfshtengl, amico e collaboratore di Adolf Hitler tra gli anni venti e trenta, poi emigrato negli Stati Uniti. Ganfshtengl racconta vicende e indiscrezioni sulla vita privata del Führer, sulla sua infanzia, educazione, cibo preferito, musica e in particolare sulle sue preferenze sessuali. Secondo il rapporto, Hitler aveva “inclinazioni sadomasochistiche con tendenze verso l’omosessualità, già nella sua giovinezza“, e ci sono precisi riferimenti a rapporti ambigui con altri uomini.
Pare, ad esempio, che il “prode” condottiero del Terzo Reich fosse sessualmente attratto da Rudolf Hess, suo braccio destro e compagno di cella dopo il fallito putsch di Monaco nel 1923, il quale collaborò con lui alla stesura del libro ‘Mein Kampf’. Hess, si legge nel rapporto, era palesemente omosessuale, tanto da essere appellato con il nome di “Anna Fulein” per la sua conclamata “abitudine di vestirsi con abiti femminili“.
Hitler, si legge ancora nel dossier, era bisessuale con inclinazioni sadomaso: aveva infatti attrazione sessuale verso uomini e donne indistintamente. Ganfshtenglal precisa poi come, dal 1910 al 1913, il giovane Adolf abbia vissuto in un ostello maschile a Vienna, “un luogo in cui uomini più anziani venivano a cercare i giovani“. Il doppio orientamento sessuale di Hitler rifletteva forse la sua indole debole e indecisa, secondo chi ha steso il rapporto: “La sua vita sessuale è doppia, proprio come le sue opinioni politiche, è sia omosessuale che eterosessuale, un nazista socialista e ardente, un uomo e una donna”. Hitler non nascondeva inoltre il suo amore nell'”osservare i giovanotti” per trarne “piacere estetico”.