Autunno sinonimo di stagione dei cachi. Parliamo di frutti dolcissimi e saporiti, dell’albero di Dyospyros kaki, che in greco significa “cibo degli dei”, appartenente alla famiglia delle Ebenacee, dell’altezza di 15 cm. Originari della Cina centro-meridionale, sono ricchi di fibre insolubili, per cui indicati in caso di stitichezza per il loro effetto lassativo, neutralizzano l’attività dei succhi gastrici, sono consigliati contro reflusso gastroesofageo e gastrite, combattono il colesterolo cattivo.
Diuretici, energizzanti, sono un ottimo rimedio contro la stanchezza autunnale, preziosi per gli sportivi pre e post-allenamento, nella convalescenza e nei casi di sforzi psicofisici non indifferenti.
Antinfiammatori, antinfettivi, antiemorragici, combattono l’invecchiamento celluare, leniscono i dolori mestruali e l’infiammazione della prostata. I cachi rendono la cute più elastica e tonica, sono ricchi di antiossidanti che prevengono tumori, diabete, patologie cardiovascolari, regolarizzano il sistema digerente, abbassano la pressione arteriosa. Ma non è tutto: questi frutti dal color arancio acceso, consumabili sotto forma di frullati, macedonie, marmellate, dolci e ricette salate, migliorano la circolazione sanguigna, sono consigliati contro degenerazione maculare, cataratta, cecità al crepuscolo.