Con il bacino del Mediterraneo che sta subendo più che mai gli effetti dei cambiamenti climatici, un network internazionale di scienziati ha collaborato per sintetizzare gli effetti e i problemi ambientali da essi creati, così come i rischi che ne derivano, per facilitare i processi decisionali per affrontare la questione. Guidata dal Prof. Wolfgang Cramer (Mediterranean Institute for Biodiversity and Ecology), la prima sintesi dei molteplici cambiamenti ambientali e dei rischi che influiscono sulla vita delle persone sull’intera area è stata pubblicata su Nature Climate Change. Lo studio ha analizzato i vari cambiamenti ambientali e i rischi da loro creati in 5 grandi domini interconnessi: risorse idriche, ecosistemi, sicurezza alimentare, salute, sicurezza umana.
Le temperature medie dell’area sono già aumentate di 1,4°C rispetto all’epoca preindustriale, 0,4°C in più rispetto alla media globale. Anche se il riscaldamento globale futuro venisse limitato a 2°C, come previsto nell’Accordo di Parigi, le precipitazioni estive potrebbero essere ridotte del 10-30% in alcune aree, aggravando quindi le carenze idriche esistenti e riducendo la produttività agricola, soprattutto nei Paesi meridionali.
Solo a causa dei cambiamenti climatici, le richieste di irrigazione nell’area dovrebbero aumentare tra il 4 e il 18% entro la fine del secolo. La crescita demografica potrebbe far salire queste cifre fino al 22-74%. Lo sviluppo turistico, le nuove industrie e l’espansione urbana incontrollata potrebbero contribuire all’inquinamento idrico. L’acidificazione dell’acqua marina e le ondate di caldo sempre più forti, in combinazione con siccità e cambiamenti nell’uso della terra, influiscono sugli ecosistemi naturali, minacciando biodiversità e pesca.
La produzione alimentare derivante dall’agricoltura e dalla pesca nel Mediterraneo sta cambiando anche a causa di variazioni sociali, economiche e ambientali. Combinate con il cambiamento in corso verso una produzione alimentare basata di più sugli animali, i Paesi meridionali potrebbero ritrovarsi ad aumentare la loro dipendenza dal commercio.
La salute pubblica è colpita da molteplici tendenze di cambiamento attraverso ondate di caldo, inquinamento e la crescente diffusione di vettori di malattie (virus del Nilo occidentale, Dengue, Chikungunya). Nei Paesi politicamente instabili, i cambiamenti ambientali sono un fattore sempre più importante per i rischi socio-economici a causa di carestie, migrazione e guerre. Anche la sicurezza umana sarà minacciata dal meteo estremo, considerando che un aumento del livello del mare crea un rischio maggiore di “Storm Surge” per le persone che popolano le aree costiere.
In conclusione, la portata dei cambiamenti climatici osservati nel Mediterraneo supera le tendenze globali. Gli effetti hanno ulteriormente esacerbato i problemi ambientali esistenti causati dai cambiamenti nell’uso della terra, come urbanizzazione e intensificazione agricola, crescente inquinamento e biodiversità in declino. Il Prof. Michael Tsimplis (School of Law at City University of Hong Kong), parte del team internazionale, ha dichiarato: “Questo studio suggerisce che i rischi creati dai cambiamenti climatici nel Mediterraneo sono sottovalutati perché sono stati esaminati indipendentemente. Ma in realtà, sono interconnessi e interagiscono con problemi sociali ed economici, aggravandone gli effetti”.