Clima, Legambiente sull’allarme IPCC: serve una rapida e profonda riconversione dell’economia globale

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Il rapporto del Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc), presentato oggi dimostra che molte delle disastrose conseguenze dei cambiamenti climatici in corso possono essere evitate se si rispetta la soglia critica di 1,5 gradi centigradi. Si tratta di un obiettivo ambizioso che siamo, però, ancora in grado di raggiungere. Ma serve una rapida e profonda riconversione di tutti i settori dell’economia globale. Domani i ministri europei dell’ambiente si riuniranno a Bruxelles e, insieme a tante altre associazioni europee, abbiamo chiesto loro di dare concreta attuazione a questa speranza. L’Italia può e deve avere un ruolo da protagonista in Europa non solo per tradurre in realtà la promessa di Parigi, ma soprattutto per accelerare la transizione, fondata su efficienza energetica e rinnovabili, verso la decarbonizzazione dell’economia europea. Solo così sarà possibile vincere la triplice sfida climatica, economica e sociale, creando nuove opportunità per l’occupazione e la competitività delle imprese italiane ed europee“: è il commento di Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, in riferimento alla pubblicazione del rapporto dell’Ipcc, commissionato e approvato dai governi che nel 2015 avevano firmato l’Accordo di Parigi. Il report arriva alla vigilia della riunione dei ministri europei dell’ambiente, chiamati ad adottare la posizione europea per la prossima Conferenza sul Clima (Cop24) di Katowice, in programma il prossimo mese di dicembre.

È evidente che servono impegni di riduzione delle emissioni molto più ambiziosi di quelli sottoscritti a Parigi, ma invertire la rotta è possibile sia dal punto di vista tecnologico che economico – afferma Zanchini -. Ai ministri che si riuniranno domani, a partire da quello italiano, chiediamo per questo di accelerare la transizione verso un’Europa rinnovabile e libera da fonti fossili. Il Consiglio ambiente deve pertanto impegnarsi ad aumentare entro il 2020 gli obiettivi europei, in linea con la traiettoria di riduzione delle emissioni compatibile con la soglia critica di 1,5 gradi centigradi, così da poter raggiungere zero emissioni nette entro il 2040 sulla base delle possibilità e responsabilità di leadership globale dell’Europa“.

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