FAO: sfruttare le capacità delle foreste di immagazzinare il carbonio attraverso dati migliori

MeteoWeb

Secondo un nuovo rapporto, il programma delle Nazioni Unite che sta aiutando i paesi in via di sviluppo a eliminare le emissioni di gas serra causati dalla deforestazione, ha ottenuto una serie di successi grazie all’incremento delle capacità di monitoraggio delle foreste.

Come documenta il rapporto, il supporto tecnico della FAO fornito tramite il Programma delle Nazioni Unite “Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation” (UN-REDD) ha aiutato questi paesi a fare notevoli progressi con i sistemi di monitoraggio, consentendo di raccogliere un’incredibile quantità di dati e di generare mappe, statistiche e studi dettagliati sulla deforestazione impossibili da ottenere in precedenza.

Per esempio, grazie ai progressi nella loro capacità di monitoraggio delle foreste, oggi 34 governi hanno potuto fornire dati di riferimento critici sui depositi di carbonio e sulle emissioni di gas serra delle foreste in occasione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). I 34 Paesi totalizzano 1,4 miliardi di ettari di foreste, pari al 36% delle aree forestali della Terra.

Questi dati costituiscono la base essenziale che consente ai paesi in via di sviluppo di beneficiare degli incentivi per la riduzione delle emissioni causate dalla deforestazione e dalla degradazione forestale nell’ambito dello schema REDD+ dell’UNFCC.

Nel 2018 la FAO, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) hanno istituito il programma UN-REDD a supporto dei Paesi che desiderano prendere parte allo schema.

La partnership UN-REDD è ormai al suo 10° anno di lavoro e finora ha collaborato con 64 paesi su obiettivi legati al clima e alle foreste.

Oltre ad acquisire capacità di monitoraggio e reportistica come quelle esaminate nel nuovo studio, il programma ha aiutato circa 30 paesi a formulare strategie o piani d’azione REDD+, ha sostenuto 40 paesi nello sviluppo di sistemi di monitoraggio delle foreste e ha assistito 15 paesi nell’elaborare gli approcci corretti per soddisfare i requisiti dell’UNFCCC per la salvaguardia sociale e ambientale.

Vasto potenziale per lo stoccaggio di CO2

La deforestazione tropicale e la degradazione forestale in seguito all’espansione agricola, alla conversione in pascoli, agli abbattimenti distruttivi, agli incendi boschivi e ad altre cause rappresentano l’11% delle emissioni mondiali di gas serra.

Di contro, l’afforestazione, la gestione sostenibile delle foreste e la riduzione della deforestazione stanno rendendo le foreste una delle soluzioni più convenienti ed immediate per affrontare il cambiamento climatico.

Le foreste e la loro capacità di immagazzinare grandi quantità di carbonio negli alberi, nel sottobosco e nel terreno rappresentano forse il nostro strumento più potente e più efficace per combattere il cambiamento climatico. Per utilizzare appieno questo strumento, è però necessario disporre di sistemi efficaci, completi e affidabili per monitorare e documentare ciò che sta accadendo alle nostre foreste” afferma Tiina Vahanen, che coordina il lavoro della FAO relativo al REDD+.

Il progresso va sostenuto

Questo rapporto mostra che tipo di progresso è possibile, ma sottolinea anche la necessità di garantire che il sostegno sia duraturo e costante“, ha detto Vahanen. “Con investimenti continui e supporto tecnico costante, il REDD+ può creare una soluzione vincente per le foreste e per gli altri usi del terreno, nonché dare un importante contributo all’accordo di Parigi e all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile“, ha aggiunto.

Il nuovo rapporto è stato presentato in occasione del recente Consiglio Direttivo dell’UN-REDD, ospitato dalla FAO a Roma. Il Consiglio ha approvato nuovi finanziamenti per nove Paesi: Colombia, Costa d’Avorio, Indonesia, Messico, Myanmar, Perù, Repubblica del Congo, Vietnam e Zambia.

Condividi