Ogni anno in Italia si verificano 200 mila nuovi casi di ictus. Parliamo, come noto, di un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue diretto al cervello si interrompe improvvisamente per la chiusura o rottura di un’arteria, dando luogo, nel primo caso, ad un ictus ischemico; nel secondo all’ictus emorragico, la forma più grave che conduce alla morte in più del 50% dei casi.
Come prevenirlo? In primis, prestando attenzione all’alimentazione. La comunità scientifica internazionale consiglia di adottare una dieta mediterranea, consumando pane, frutta, verdura, legumi, cereali, olio di oliva, limitando i grassi animali. Si al consumo di carne bianca (es. coniglio, pollo, tacchino) e pesce.
Vanno inoltre ridotte sedentarietà ed obesità, attraverso un’attività fisica moderata e di tipo aerobico. E’ sufficiente una camminata di 30 minuti ogni giorno per restare in forma e prevenire l’ictus.
Da monitorare malattie come ipertensione, controllando soprattutto quella sistolica (pressione massima) e, ancora più, quella differenziale (differenza tra pressione sistolica e diastolica); malattie cardiache, diabete.
Non fumate per veder ridotto il rischio di ictus già dopo 2-4 anni di sospensione, mentre lo si parifica a coloro che non fumano in 10 anni di sospensione.
No all’abuso di alcol. Si consiglia di bere sino a 3 bicchieri di vino se uomini; 1 se donne.
Che relazione intercorre, invece, tra stress e ictus? Avi è sia una relazione indiretta in quanto le persone stressate sono tendenzialmente più portate verso uno stile di vita irregolare, con minor controllo dell’alimentazione, l’uso di alcol e la scarsa attività fisica. Con gli alti livelli di stress, l’amigdala, detta centralina della paura del nostro cervello, diventa iperattiva,azionando le difese immunitarie, scatenando processi infiammatori molto dannosi per l’apparato cardiovascolare. Vi è , inoltre, un’eccessiva produzione di catecolamine che attaccano le arterie… meccanismo, questo, diretto, che favorisce l’ictus.