Ancora oggi lavare le mani, nel modo giusto, rimane uno degli interventi sanitari più efficaci e meno costosi per prevenire malattie infettive, anche nei Paesi più sviluppati. Non solo una questione di buona educazione dunque: lavarsi le mani con il sapone diventa un rito salvifico, capace di migliorare anche l’umore… e il business! In occasione della Giornata Mondiale per il lavaggio delle mani Essity, azienda leader mondiale nei settori dell’igiene e della salute con i suoi brand TENA, Nuvenia, Tempo, Tork, Demak’Up, Libero, Leukoplast, Jobst e Actimove, diffonde i dati della ricerca “Hygiene and Health Report 2018-2019 per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’argomento e aumentare conoscenza e consapevolezza sul tema.
“Dimmi da dove vieni e ti dirò quando, come e perché ti lavi le mani” si potrebbe affermare dopo un’analisi dei dati emersi nella survey di Essity. Ogni paese infatti ha le sue abitudini igieniche che variano in base alla cultura, al livello di sviluppo e all’educazione. Così, mentre in Spagna il 65% degli intervistati non si lava le mani dopo aver soffiato il naso, in Cina non è diffuso lavarsi le mani dopo aver medicato una ferita (precisamente il 55% del campione preso ad esame dichiara di non farlo). E ancora: gli svedesi non si lavano le mani dopo aver accarezzato un animale (il 67%). Mentre, al contrario che in Italia, in Olanda sembra che in molti (il 58% del campione intervistato) non usino lavarsi le mani prima di mangiare.
In Italia infatti lavarsi le mani prima dei pasti è una consuetudine, come lo è farlo dopo aver utilizzato il bagno, trafficato con l’immondizia, cucinato o toccato degli animali. Curioso è il fatto che gli italiani sentano maggiormente l’urgenza di lavarsi le mani quando entrano in un contatto con un malato rispetto a dopo essersi soffiati il naso o cambiato un pannolino!
In Italia le donne si lavano le mani con più frequenza degli uomini, in media 9,6 volte al giorno
In quasi tutti i paesi intervistati risulta che siano le donne a lavarsi con maggior frequenza le mani. In Italia, ad esempio, durante una giornata, gli uomini si lavano le mani in media 7,3 volte mentre le donne circa 10 volte. Lo stesso scenario sembra ripetersi in Europa, in Messico, negli USA e in Australia. Solo in Cina i risultati cambiano: donne e uomini sembrano condividere le stesse abitudini igieniche. Le donne si lavano le mani rispettivamente in media 6,7 volte mentre gli uomini 6,8 volte.
Lavare le mani in maniera appropriata migliora la qualità d’interazione tra le persone e ha un impatto positivo sull’umore
Più della metà degli intervistati dichiara infatti di sentirsi più a proprio agio nell’entrare in contatto con le persone che rispettano certi standard igienici. La consuetudine di lavarsi le mani in modo appropriato incoraggia le persone (3 su 10) a stringere mani sconosciute; un intervistato su 5 dichiara perfino di essere più incline ad abbracciare un estraneo o aiutarlo in caso di necessità. Inoltre sapere che più persone si lavano le mani rende la gente più felice! 8 intervistati su 10 confessano che tale consapevolezza ha un vero e proprio impatto positivo sul loro benessere mentale, soprattutto se si parla del luogo di lavoro.
Mantenere pulite le mani migliora anche il business! 4 persone su 10 giudicano di estrema importanza lavarsi spesso le mani durante la giornata lavorativa
Nei luoghi di lavoro in molti dichiarano di sentirsi più rilassati e soddisfatti se i colleghi promettono di lavarsi spesso e bene le mani. Il rispetto della buona educazione igienica può migliorare anche i risultati economici, le vendite e sviluppare fiducia. Anche i clienti la pensavo allo stesso modo: ad esempio se lo staff di un ristorante rispetta un’appropriata routine igienica le persone torneranno a mangiare più volentieri!