Nemmeno il duomo di Crotone è riuscito a contenere tutte le persone che questa mattina hanno salutato per l’ultima volta l’imprenditore Massimo Marrelli, morto insieme a tre suoi operai in un incidente sul lavoro avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi. Sotto la pioggia, un lungo corteo funebre è partito dal Marrelli Hospital, dove era stata allestita la camera ardente e dove questa mattina si è recato anche il governatore della Calabria, Mario Oliverio, ed ha attraversato le strade del centro cittadino. A portare il feretro a spalla alcuni dei 350 dipendenti del gruppo Marrelli, molti dei quali rimasti fuori dalla chiesa, sotto la pioggia in silenzio, mentre sui banchi del Duomo si sono assiepati tanti cittadini, ma anche numerose autorità ed esponenti politici: il sindaco di Crotone, Ugo Pugliese e alcuni dei primi cittadini della provincia, il consigliere provinciale Renato Carcea, assessori e consiglieri comunali, la consigliera regonale Flora Sculco, il presidente del Crotone Calcio, Gianni Vrenna, e una delegazione di calciatori rossoblu.
Numerosi anche gli studenti che hanno ottenuto l’autorizzazione dalle loro scuole a partecipare alle esequie. Il rito è stato celebrato da monsignor Luigi Cantafora, vescovo di Lamezia Terme (Cz), crotonese di nascita. “Massimo – ha detto il presule – ha giocato ruoli importantissimi nel nostro territorio e ci lascia un’eredità forte: andare avanti“. Un messaggio chiaro ai tanti dipendenti che si chiedono cosa accadrà ora alle aziende presso cui lavorano. Un messaggio identico a quello lanciato dai tre figli dell’imprenditore, la maggiore dei quali, Doriana, ha affermato: “Grazie per averci insegnato a non mollare mai e ad inseguire i sogni. Grazie papà, ti promettiamo che io, Lorenzo e Benedetta porteremo avanti il tuo sogno“.