Dodici morti, paesi isolati, centinaia di evacuati, decine di migliaia di persone senza elettricità, collegamenti ferroviari interrotti, danni enormi: sono le conseguenze dell’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia con piogge torrenziali, mareggiate con onde alte sino a 10 metri e venti che hanno raggiunto picchi di 180 km/h, trombe d’aria, corsi d’acqua esondati.
Caos e devastazione in Liguria
Violente raffiche di vento, mareggiate, piogge: una catastrofe in Liguria: impossibile ancora quantificare i danni, ma il governatore Giovanni Toti ha firmato ieri sera la richiesta di stato d’emergenza. Nel Savonese una persona è morta, e le criticità maggiori si registrano in porto e sui litorali, aggrediti da onde devastanti.
Nella notte è stata riaperta l’Aurelia al Malpasso dove si era aperta per la mareggiata una voragine di 5 metri.
E’ in vigore l’allerta arancione da Spotorno a Camogli, compreso tutto il comune di Genova, nelle vallate del Savonese e della provincia del Capoluogo. Allerta gialla sulle aree costiere di Ponente e Levante, fino alla mezzanotte di oggi.
Nella notte le precipitazioni piu’ intense si sono avute nel Ponente ligure fino al savonese. I venti sono stati moderati ma per oggi sono previsti in rinforzo. Il mare resta particolarmente mosso: alla boa di rilevazione di Capo Mele sono state misurate onde di 2,03 metri e il moto ondoso e’ previsto in aumento.
Secondo Arpal, potrebbero verificarsi rovesci e temporali sparsi. Una seconda fase di maltempo, legata al fronte vero e proprio, interesserà la regione anche nel corso della giornata di domani. Solo a Genova, dalle 8 di ieri alle ore 8 di questa mattina, sono stati circa 130 gli interventi di soccorso dei vigili del fuoco per ripristinare la sicurezza in città e nella riviera.
Oggi Genova e La Spezia hanno riaperto le scuole, cosi’ come Imperia. A Savona sono rimaste chiuse, cosi’ come in molti comuni del litorale di Centro Levante.
Potrebbero partire nelle prossime ore, al termine dell’allerta meteo arancione, i collegamenti via mare tra Santa Margherita Ligure e Portofino, per trasportare i portofinesi rimasti isolati da ieri nel borgo dopo il crollo della provinciale 227 che collega la celebre piazzetta al resto della Liguria, con la strada erosa dalla potenza del mare, inghiottita in più punti e in altri sovrastata dalle frane.
Brescia fa la conta dei danni, il Garda salva Verona
A Brescia e provincia si torna lentamente alla normalità: nel Comune di Brescia è stata revocata l’ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e oggi gli studenti del capoluogo sono tornati a lezione. Anche in Provincia il peggio sembra passato: si abbassano l’Oglio, il Chiese e la portata di altri corsi d’acqua. Il ponte sul fiume Oglio, a Orzinuovi, rimarra’ chiuso ancora per tutta la giornata di oggi, fino a mezzanotte.
E’ stato chiuso questa mattina il ponte di barche di Torre d’Oglio in provincia di Mantova dopo che nella notte il livello delle acque si e’ innalzato tanto da uscire dagli argini allagando il tratto della provinciale 57 che si trova nell’area golenare, nel lato verso San Matteo delle Chiaviche. La circolazione e’ vietata anche sul ponte di Calvatone per il livello alto dell’Oglio e la forte corrente.
Il lago di Garda ha salvato Verona dall’alluvione: grazie all’apertura notturna dello scolmatore artificiale a Nago di Torbole, sono stati riversato nel lago 20 milioni di metri cubi di acqua del fiume, risparmiando così al territorio veronese i disastri della piena. L’ultima volta la misura era stata adottata 18 anni fa.
Secondo Arpa Veneto oggi nella regione non sono previste precipitazioni ma un timido sole ovunque. Una pausa destinata a durare meno di 24 ore perché da domani, a causa del vento caldo di scirocco, torneranno le precipitazioni specie sull’arco alpino e sull’area pedemontana. Sotto osservazione le aree montane e collinari e quanto queste andranno a scaricare sui fiumi già “sofferenti” per le piene di ieri.
Danni ingenti in Trentino Alto Adige
In Trentino Alto Adige i danni provocati dal maltempo sono tanti ma non sono ancora stati quantificati. L’acqua esondata dai corsi d’acqua, il fango, i detriti, hanno bloccato e danneggiato strade, ponti, case, causato blackout, distrutto anche impianti sciistici e raso al suolo boschi interi.
Tre persone son morte della regione: una donna di 45 anni a Dimaro in Val di Sole rimasta intrappolata dal fango nella sua casa, un vigile del fuoco volontario di 52 anni colpito da un albero durante un intervento in Val Badia, ed un pescatore annegato nelle acque del lago di Levico
In diverse zone dell’Alto Adige e della provincia di Trento, in particolare in Val di Fassa e Val di Fiemme e a Carezza, frane e smottamenti hanno distrutto interi ettari di bosco.
Dopo aver scaricato circa 17,5 milioni di metri cubi di acqua e 17 ore di operatività, è stato nuovamente chiuso il canale scolmatore Adige-Garda che era stato aperto in via eccezionale per la 12ª volta negli ultimi 55 anni.
La Protezione civile calcola che in Trentino si siano schiantate al suolo, soprattutto in val di Fiemme e Lagorai, fino a 1,5 milioni e mezzo di metri cubi di piante. Sempre in tema di boschi e foreste, si stima che siano circa 400 i chilometri di strade forestali che necessiteranno di interventi. In Alto Adige la zona piu’ colpita e’ quella di Carezza, in val d’Ega, con un migliaia di alberi schiantati.
Numerose criticità in Friuli Venezia Giulia
L’allerta meteo arancione è in vigore fino a questa sera sul Friuli Venezia Giulia: la Protezione Civile regionale rende noto che, alla luce delle numerose criticità idrogeologiche verificatesi sul territorio montano e del permanere di livelli sostenuti dei corsi d’acqua di pianura, i cui colmi di piena si stanno solo gradualmente riducendo con il transito verso il mare, saranno ancora possibili locali situazioni di crisi nella rete idrografica minore e di drenaggio urbano, fenomeni di instabilita’ dei pendii e delle sponde fluviali.
Nelle ultime 72 ore, si sono registrate raffiche di vento fino a 200 chilometri orari e in alcune aree sono caduti oltre 850 millimetri di pioggia (Casera Pradut).
Ancora disagi a Barcis per l’esondazione del torrente Cellina. Resta poi elevato il numero di utenze prive di elettricita’, circa 12 mila (10.000 in provincia di Udine e 2.000 in provincia di Pordenone), mentre risultano evacuate ancora 7 persone.
Nella notte, spiega la Protezione civile, la situazione dei fiumi Cellina Meduna e Tagliamento è andata normalizzandosi, già nella tarda serata di ieri il valore delle portate in uscita degli scarichi delle dighe di Ponte Racli e Ravedis è sceso sotto il valore di guardia così come il livello dell’idrometro di Venzone.
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