Strade riscaldate che scioglieranno il ghiaccio e la neve al contatto. Sensori che controlleranno il traffico e proteggeranno i pedoni. Navette a guida automatica che trasporteranno le persone alle loro abitazioni. È questo, per sommi capi, il progetto con cui Alphabet, società madre di Google, intende trasformare una parte degradata del lungomare di Toronto in quella che potrebbe essere la comunità più controllata della storia per “ridefinire la vita urbana”.
Dan Doctoroff, CEO di Sidewalk Labs, immagina caratteristiche come marciapiedi che si illuminano per avvisare i pedoni sull’arrivo di auto. Involucri riscaldati e flessibili, descritti come “impermeabili” per gli edifici, verranno impiegati sulla base dei dati meteorologici durante i rigidi inverni di Toronto. Sistemi robotici per la raccolta differenziata dei rifiuti rileveranno quando un cassonetto sarà pieno e lo svuoteranno. “Questi sono grandi utilizzi di dati che possono migliorare la qualità della vita delle persone. Questo è quello che vogliamo fare”, ha dichiarato Doctoroff.
Sidewalk Labs ha collaborato con un’agenzia governativa conosciuta come Waterfront Toronto, che progetta di erigere appartamenti, uffici, negozi e una scuola su un sito di 4,9 ettari, un primo passo verso quello che si spera alla fine sarà uno sviluppo urbano di 325 ettari. Il progetto è notevole ma alcuni canadesi stanno iniziando a pensare alle implicazioni sulla privacy che comporterebbe il dare ad una delle aziende più “affamate” di dati sul pianeta i mezzi per collegare qualsiasi cosa, dai lampioni delle strade ai marciapiedi. E alcuni pretendono che la popolazione riceva una fetta degli introiti dei prodotti sviluppati utilizzando Toronto come “laboratorio urbano”.
Le lamentele hanno portato Waterfront Toronto a rivedere l’accordo per assicurare un ruolo maggiore per l’agenzia. Al momento il progetto è in una fase embrionale. Dopo le consultazioni, gli sviluppatori progettano di presentare un piano generale formale all’inizio del prossimo anno. Il materiale pubblicitario di Sidewalk Labs promette “un luogo migliorato dalla tecnologia e dai dati digitali, senza rinunciare alla privacy e alla sicurezza che tutti meritano”. Doctoroff dichiara che l’azienda non sta cercando di monetizzare le informazioni personali delle persone nel modo in cui Google fa con le informazioni di ricerca. Il piano, spiega il CEO, è quello di inventare prodotti e servizi non meglio specificati che Sidewalk Labs possa commercializzare altrove.
Ma Julie Di Lorenzo, importante sviluppatrice di Toronto che si è dimessa dal consiglio di Waterfront Toronto sul progetto, ritiene che i dati e ciò che Google vuole fare con essi debbano essere in prima linea nelle discussioni. Di Lorenzo crede anche che l’agenzia governativa abbia dato alla società affiliata di Google troppo potere sullo sviluppo del progetto. La donna si interroga anche sulla proprietà dei veicoli autonomi (“La municipalità manterrà la flotta o ci costringerà a condividere i nostri veicoli?”) e sulla possibilità che le persone che rifiutano di fornire i propri dati possano ancora vivere lì. Le preoccupazioni si sono intensificate dopo una serie di scandali sulla privacy che hanno colpito Facebook e Google negli ultimi tempi.