La tossicodipendenza, in genere, inizia da una mancanza di consapevolezza: chi comincia ad assumere sostanze stupefacenti lo fa occasionalmente, quasi per gioco, con la ferma convinzione che si possa poi smettere quando si vuole. Ma non è per niente così. Dalla somministrazione occasionale di una sostanza si passa poi alla sua assunzione con costanza e cadenza frequente. Il passo successivo è, inesorabilmente, la dipendenza dalla droga. Le crisi di astinenza, poi, peggiorano ancora di più la situazione: smettere di assumere una determinata sostanza porta alla ribellione del sistema nervoso centrale, che la richiede assiduamente, causando sintomi spesso gravissimi. Guarire dalla tossicodipendenza è possibile, ma è tanto più difficile quanto più è lungo il periodo di tempo in cui si sono assunte droghe.
Ma c’è un modo per riconoscere i sintomi in chi ci sta vicino? Per quanto riguarda gli adolescenti, accorgersi di una tossicodipendenza non è semplice, considerando il periodo già complesso che si vive da un punto di vista psicofisico a quell’età. Sbalzi d’umore e angosce adolescenziali possono trarre in inganno ed essere facilmente confusi con i sintomi della dipendenza. Il rapporto con i genitori, il dialogo ed il consulto medico sono in genere metodi efficaci per far fronte al difficile compito di comprendere gli adolescenti. E’ necessario porre attenzione a diversi elementi, che possono essere campanelli d’allarme di una possibile assunzione di sostanze d’abuso: perdita d’interesse verso alcune attitudini, problemi a scuola, disturbi di concentrazione, tendenza a spendere denaro, alterazioni comportamentali, trascuratezza dell’aspetto fisico. Ma, in ogni caso, questi sintomi da soli non sono sufficienti a segnalare una reale tossicodipendenza.
Ecco quali sono i sintomi più comuni in base alla sostanza d’abuso:
- Barbiturici (es. Fenobarbital, amobarbital) e benzodiazepine (es. diazepam, lorazepam): difficoltà della masticazione, scoordinazione dei movimenti, stato confusionale, depressione, vertigini, ipotensione, difficoltà respiratorie, letargia, vuoti di memoria.
- Analgesici narcotici (eroina, codeina, morfina, metadone, ecc.): alterazione degli odori, depressione, stitichezza, rallentamento della respirazione, sedazione, irritazione della pelle (da iniezione di droghe endovena).
- Ecstasy o MDMA e ketamina: euforia estrema, riduzione dei freni inibitori, alterazione maggiorata di vista, udito e gusto, scoordinazione del movimento, perdita di coscienza, effetti simil-amfetaminici, incapacità di scelta, perdite di memoria, tachicardia o bradicardia, ipo/ipertensione, sonnolenza.
- Marijuana e hashish: necessità di assumere quotidianamente la droga, ipertensione, tachicardia, aumento della fame, rallentamento dei riflessi, pensieri paranoici, occhi rossi, vuoti di memoria, alterazione della vista e dell’udito, alterazione del sapore dei cibi.
- Sostanze stimolanti (es. cocaina, anfetamina ecc.): anoressia, aumento della temperatura basale, congestione nasale, euforia, danno alla mucosa nasale (polveri stupefacenti), depressione (astinenza), diminuzione ponderale, insonnia, ipertensione, irrequietezza, irritabilità, paranoie.
La metamfetamina è una Sostanza d’abuso pericolosissima, responsabile di danni a breve e lungo termine. - Allucinogeni (LSD e fenciclidina): allucinazioni, riduzione estrema della percezione della realtà, tachicardia, tremore, modificazione temporanea o permanente della percezione della realtà, flashback. La PCP (fenciclidina) può provocare anche attacchi di panico, delirio, depressione (astinenza), propensione all’aggressività, inappetenza.