ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus aderisce alla Giornata Mondiale per la Trombosi con l’obiettivo di informare sulle gravi conseguenze della Trombosi. Il Word Thrombosis Day conta l’adesione di più di 1300 organizzazioni provenienti da 98 Paesi diversi, uniti per sensibilizzare sulle cause di morte delle malattie cardiovascolari da Trombosi: Infarto del miocardio, Ictus cerebrale, Embolia polmonare, Trombosi delle vene e delle arterie e Trombosi venosa profonda.
“La Trombosi venosa profonda – spiega la presidente di ALT, Lidia Rota Vender – e? la conseguenza di un Trombo che ostacola il passaggio del sangue in una vena, in qualunque parte del corpo. Può iniziare da piccole vene (nelle gambe, nel piede o nel polpaccio) ed estendersi a vene più grandi, dando sintomi importanti come gonfiore, dolore, incapacità di poggiare il piede a terra. Più raramente si verifica anche negli arti superiori (braccia), in particolare nei giovani che fanno esercizi e che provocano un accrescimento rapido della muscolatura. Se non riconosciuta e non curata, una Trombosi venosa può trasformarsi in Embolia polmonare, cosa che accade in 40 casi su 100. L’Embolia polmonare si verifica quando un frammento di coagulo si distacca dal Trombo e viaggia nel sangue, arrivando al polmone, dove chiude uno o più rami di una arteria provocando un Infarto polmonare. Se la causa che ha determinato l’Embolia polmonare non viene eliminata del tutto o se tale Embolia non viene curata in modo efficace e tempestivo, può anche ripresentarsi, con gravi conseguenze. Di Embolia polmonare, infatti, si può morire. Ma si può anche guarire se si sa quanto e quando si rischia e come riconoscerla, cosa non semplice visto che spesso si presenta con manifestazioni subdole: un dolore addominale improvviso che può essere facilmente scambiato per un’appendicite acuta o per una peritonite”.
Sabato 13 ottobre è la Giornata Mondiale per la Trombosi, un evento annuale organizzato dalla Società Internazionale di Trombosi e Emostasi (ISTH), a cui aderiscono centinaia di organizzazioni con più di 9000 eventi nel mondo.
“ALT partecipa attivamente e sostiene l’importanza della Giornata mondiale per la Trombosi, ALT da più di 30 anni è attiva in Italia con campagne che stimolano la popolazione a conoscere la Trombosi, le sue conseguenze, i meccanismi con i quali agisce, i fattori di rischio che la rendono più probabili, i sintomi che la segnalano precocemente. Una persona su quattro nel mondo muore a causa di una malattia da Trombosi, ha dichiarato il presidente di World Thrombosis Day Gary Raskob – molti ancora non la conoscono, non ne riconoscono i fattori di rischio né i sintomi premonitori. Partner come ALT sono preziosi per questa campagna che mira a aggiungere tutti gli abitanti del globo con l’obiettivo di salvare vite salvabili”.
LA TROMBOSI: I NUMERI
“La Trombosi, spiega la presidente di ALT, Lidia Rota Vender – è un killer spietato, pericoloso, democratico, perchè non fa distinzione di genere, età, colore della pelle: nel mondo oggi una persona su 4 muore per colpa di una malattia causata da una Trombosi. Su dieci persone colpite, una perde la vita: uno spreco, perché almeno un evento su tre potrebbe essere evitato se la Trombosi fosse conosciuta e rispettata e sospettata dal medico e dal paziente stesso. Le malattie causate dalla Trombosi sono responsabili di un numero di morti doppio rispetto a quelle causate ogni anno da aids, cancro della mammella, incidenti stradali messi insieme. La Trombosi diventa più probabile con il passare degli anni: per esempio la Trombosi delle vene colpisce da 1 a 3 persone su 1000 ogni anno, e 7 persone su 1000 per anno fra quelle i età superiore a 70 anni”.
LA TROMBOSI: CHE COS’È E DOVE COLPISCE
La Trombosi è il meccanismo che maggiormente contribuisce a determinare Infarto del miocardio, Ictus cerebrale, Embolia polmonare: malattie che sono definite i big killer del mondo cardio e cerebrovascolare. La Trombosi è un coagulo di sangue che si forma nei vasi sanguigni, arteriosi o venosi: quando si forma in una arteria rallenta o arresta completamente lo scorrere del sangue, provocando Ischemia e Infarto con morte delle cellule che da quel vaso ricevevano nutrimento. Quando si forma in una vena ostacola il ritorno del sangue verso il cuore e uccide le cellule per ipossia, mancanza di ossigeno, perchè il sangue che ristagna non ha riserve di ossigeno da cedere alle cellule.Sia che si formi nelle vene, sia che si formi nelle arterie, il Trombo può sempre liberare frammenti chiamati emboli che, con la circolazione del sangue, raggiungono territori e organi lontani da quello in cui si sono formati: è questo il meccanismo dell’Embolia, che provoca danni in un punto e in un organo lontano dal punto in cui il Trombo si è formato. “In effetti – sottolinea il presidente di ALT – la definizione “trombotico” è limitativa, in quanto la formazione di un Trombo si accompagna molto spesso, anche in modo subdolo e senza sintomi, alla produzione di emboli che provocano Infarto, Embolia, Ischemia in organi e punti lontani dal punto d’origine della Trombosi. Di fatto quindi la Trombosi dovrebbe sempre essere comunicata e considerata come Tromboembolia”. La Trombosi colpisce frequentemente le vene delle gambe o delle braccia o di altri distretti del corpo, come la vena ovarica nelle donne in gravidanza, le vene intestinali o addominali in chi soffre di malattie infiammatorie gastrointestinali, la vena splenica nella milza , la vena porta nel fegato, le vena cava che è importante per il sistema venoso quanto l’aorta per il distretto arterioso, e ha il compito di riportare il sangue carico di scorie dritto al cuore perchè venga poi spedito nei polmoni a ripulirsi. Ma colpisce anche le vene del cervello, come spesso purtroppo accade nelle donne nel periodo finale della gravidanza e dopo il parto (Trombosi dei seni venosi cerebrali) e può colpire la vena centrale della retina causando emorragia oculare e/o cecità.
TROMBOSI VENOSA – EMBOLIA POLMONARE
Il trombo venoso può cominciare a formarsi in punti molto lontani dal cuore, come le piccole vene del piede e poi sciogliersi spontaneamente, oppure estendersi alle vene del polpaccio, poi della coscia, nelle vene all’inguine (iliache) e dell’addome, dando sintomi molto importanti come gonfiore, dolore, incapacità di poggiare il piede a terra. Più raramente la Trombosi si forma nelle vene delle braccia, a volte in sede di introduzione di un ago per un prelievo di sangue o per la presenza di un catetere venoso centrale in chi assume chemioterapia, o in persone giovani e senza altra malattia che fanno esercizi che provocano un importante e rapido aumento delle dimensioni dei muscoli delle spalle e delle braccia per ginnastica o per lavoro: le vene vengono compresse, in casi con una particolare conformazione anatomica si può verificare la sindrome dello stretto toracico superiore. Se non riconosciuta e non curata, una Trombosi venosa si trasforma in Embolia polmonare in 4 casi su 10.
L’Embolia polmonare è causata da un frammento che si stacca dal Trombo e viaggia in direzione del cuore, dal quale viene spinto nel polmone dove chiude una o più arterie causando un Infarto polmonare, con sintomi che variano dal quasi nulla a senso di soffocamento o catarro misto a sangue o dolore lancinante al dorso o al torace. L’embolia polmonare è un evento drammatico, può togliere la vita e causare un arresto cardiaco, o può lasciare invalidità permanente con ipertensione polmonare, conseguenza di una Embolia polmonare molto estesa o massiva o di episodi di Embolia polmonare ripetuti e non riconosciuti.
L’embolia polmonare e la trombosi venosa profonda possono essere evitate oppure riconosciute o sospettate appena si manifestano sintomi sospetti in persone che hanno un rischio aumentato per ragioni genetiche o perché si trovano in una situazione di fragilità come una malattia infiammatoria grave con febbre che costringe a stare a letto, o sono immobilizzati su una sedia a rotelle, o hanno avuto un trauma recente o un intervento chirurgico, o sono in gravidanza o hanno partorito di recente.
PERCHE’ SI FORMA UN TROMBO?
La formazione di un Trombo in una arteria o in una vena dipende da un disordine dell’equilibrio del sistema della coagulazione del sangue che dovrebbe scorrere liquido e invece diventa più denso del normale, e forma Trombi che occludono in parte o completamente una arteria o un vena.
Il Trombo che si forma nelle arterie è simile ma non uguale a quello che si forma nelle vene. Le cause che concorrono a scatenare una Trombosi sono simili ma non identiche per le malattie causate da una Trombosi delle arterie e le malattie causate da una Trombosi che si forma nelle vene. Ambedue dipendono da fattori di rischio congeniti o acquisiti. La ricerca conferma che le malattie da Trombosi sono oggi evitabili in una larga maggioranza dei casi: e i mezzi a disposizione della medicina sono molto efficaci. Altrettanto efficaci sono i mezzi a disposizione del paziente: il mezzo per eccellenza è la conoscenza di che cos’è la Trombosi, perché si forma, quali problemi causa, come la riconosco, come la evito.
STUDI E OBIETTIVI MONDIALI
La Trombosi non discrimina nessuno: può colpire chiunque, a qualunque età, di qualunque etnia, in qualunque distretto del corpo. Ognuno di noi dovrebbe, fin alla scuola, essere coinvolto e motivato a conoscere lui stesso il proprio profilo di rischio e i segni e i sintomi precoci di una Trombosi e quali provvedimenti prendere in caso di sospetto. Nel 2012 la World Health Assembly – Assemblea Mondiale per la Salute – ha stabilito l’obiettivo di ridurre le morti premature a malattie non comunicabili del 25 per cento nel 2025. Una missione possibile solo con la partecipazione dei singoli che vogliano imparare a proprio vantaggio. Per raggiungere questo obiettivo è necessario prendere di mira i due principali killer che causano malattia e morte nei Paesi cosiddetti industrializzati: la Trombosi venosa con l’Embolia polmonare e il Tromboembolismo arterioso che causa Ictus cerebrale da Fibrillazione atriale. A riprova dell’importanza della Trombosi, dall’anno 2015, la OMS – Organizzazione Mondiale della Salute/WHO- World Health Organization ha richiamato l’attenzione sull’importanza della Trombosi come causa di malattie cardio e cerebrovascolari e l’inserimento del Tromboembolismo fra le cause di malattia nello studio denominato Global burden of disease. Studi sulla prevalenza del tromboembolismo sono stati realizzati in tutto il mondo.
È diritto e dovere di tutti noi conoscere la Trombosi, conoscerne i sintomi, saper valutare il proprio profilo di rischio, non con esami sofisticati ma soprattutto guardandoci allo specchio della nostra camera e della nostra coscienza, per riconoscere i complici della squadra che ci tende un agguato chiamato Trombosi, ma che noi possiamo neutralizzare, almeno quelli che riconosciamo: obesità, fumo, inattività fisica, alimentazione troppo ricca di grassi, di sale, di calorie, soprattutto in chi, a questo, aggiunge per esempio l’uso di farmaci anticoncezionali o la terapia ormonale sostitutiva della menopausa, o la gravidanza, o proviene da una famiglia nella quale almeno una persona è stata colpita da un evento da Trombosi prima dei 65anni. Non possiamo modificare la genetica, non possiamo cambiare il nostro passato, ma possiamo difenderci da nemici ben visibili che possono essere neutralizzati.