L’uragano Michael ha provocato finora 17 vittime accertate negli Stati Uniti: il bilancio, ancora provvisorio, potrebbe aggravarsi ulteriormente col passare delle ore, in quanto i soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere diverse località.
“Prevedo che il numero dei morti aumenterà ancora tra oggi e domani, mentre continuiamo a scavare tra le macerie“, ha spiegato il capo dell’Agenzia federale delle emergenze.
Oltre agli otto morti segnalati in Florida, ce ne sono cinque in Virginia, uno in Georgia e tre in Carolina del Nord.
“Mexico Beach è rasa al suolo” ha dichiarato il governatore della Florida Rick Scott, “è come se fosse esplosa una bomba, come una zona di guerra“. Decine di edifici sono stati sollevati dalle fondamenta a causa dei venti a 250 chilometri all’ora e si sono spostate di centinaia di metri, sbriciolandosi.
Michael è stato l’uragano più intenso a colpire il “Florida Panhandle” quando sono state avviate le registrazioni, nel 1851. Molti degli edifici danneggiati non erano stati costruiti per resistere a una tempesta di questa portata.