Un sistema tropicale si è rapidamente intensificato nell’uragano Michael a largo della Penisola dello Yucatan e le acque calde del Golfo del Messico sulle quali si sposterà potrebbero continuare ad alimentare il suo rafforzamento. Michael potrebbe trasformarsi in un grande uragano (categoria pari o superiore a 3) con venti che potrebbero raggiungere i 178 km/h entro la giornata di domani, 9 ottobre, prima di un “landfall” atteso sulla Florida, che avrebbe gravi conseguenze.
Secondo gli ultimi aggiornamenti di oggi, 8 ottobre, Michael ha venti massimi di circa 120 km/h e si trova circa 80 km a ovest della punta occidentale di Cuba e circa 220 km a est-nordest di Cozumel, in Messico, muovendosi a circa 11 km/h.
In Florida è già stato emanato lo stato di emergenza per 26 contee, sono state mobilitate risorse e sono stati attivati 500 uomini della Florida National Guard per una tempesta definita “potenzialmente letale ed estremamente pericolosa” dal Governatore Rick Scott. “Anche se gli effetti sono ancora incerti, la nostra area potrebbe subire un aumento dell’attività ventosa e forti precipitazioni, che potrebbero causare alluvioni localizzate e alberi abbattuti”, dichiarano le autorità di Tallahassee, capitale della Florida.
L’uragano Michael sta già sferzando la parte occidentale di Cuba con forti venti e piogge intense da questa mattina, secondo il Centro Nazionale Uragani. Gli esperti avvisano che la tempesta potrebbe produrre fino a 300mm di pioggia sui settori occidentali dell’isola, innescando potenzialmente alluvioni lampo e frane nella zone di montagna.