Molto probabilmente i virus che quest’anno costringeranno a letto milioni di persone in tutto il mondo per via dell’influenza saranno l’AHN1 e il virus B, che si stanno già diffondendo ma diventeranno più minacciosi con l’imminente abbassamento delle temperature, e considerando che si prevede un inverno lungo e freddo, è opportuno correre ai ripari. Secondo i dati diffusi dall’OMS, ogni anno l’influenza causa tra i 350.000 ai 650.000 morti, per non parlare dei milioni di ricoverati. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione volta a prevenire e informare correttamente in materia di influenza, stilando un’utile lista di falsi miti:
- Innanzitutto l’influenza non sempre è grave: spesso viene considerata influenza anche un semplice raffreddore. Ma nel caso di vera influenza si possono sviluppare complicanze anche mortali tra cui polmonite, infiammazioni al cuore o al cervello.
- Il vaccino antinfluenzale non può causare l’influenza. Il vaccino è inattivato e non provoca la malattia; tra gli effetti collaterali si può avere debolezza per qualche giorno.
- Il vaccino antinfluenzale non può causare gravi effetti collaterali: effetti gravi si sono registrati sono in rarissimi casi.
- Il vaccino è efficace solo su determinati ceppi, mentre il virus influenzale può evolvere e non essere quindi coperto dal vaccino. Dopo aver fatto il vaccino si può dunque ammalare, ma solo per via di virus non appartenenti al ceppo vaccinato.
- Anche le donne in gravidanza, dopo aver consultato il proprio ginecologo, possono fare il vaccino. Tra l’altro per via di un indebolimento del sistema immunitario sono tra i soggetti più esposti al virus, quindi sarebbe consigliabile farlo.
Per prevenire l’influenza, invece, ecco alcuni semplici consigli:
- Evitare il contatto con le persone più contagiate;
- Non toccarsi spesso occhi, naso, bocca perché i germi hanno più probabilità di entrare nel nostro corpo;
- Lavarsi frequentemente le mani;
- Disinfettare le superfici e far cambiare l’aria negli ambienti, soprattutto se condivisi con chi ha contratto l’influenza.