Voluto dalle principali grandi potenze per ridisegnare il volto dell’Europa dopo la tempesta napoleonica, il Congresso di Vienna si aprì l’1 novembre 1814 e durò, interrotta solo dai ‘cento giorni’ di Napoleone sfociati nella battaglia di Waterloo, fino al 9 giugno del 1815. L’Italia ne uscì divisa in dieci staterelli, la maggior parte dominati dall’Austria. La conferenza tra gli stati si tenne presso il castello di Schönbrunn, allora capitale dell’Impero austriaco, e vi presero parte le principali potenze europee che avevano l’obiettivo di ridisegnare la carta dell’Europa e ripristinare l’Ancien régime dopo gli sconvolgimenti seguiti alla Rivoluzione francese e alle guerre napoleoniche. Il risultato più importante del Congresso fu l’allargamento del territorio appartenente alla Russia. Inoltre vi fu un consolidamento della Germania dai quasi 300 stati del Sacro Romano Impero, che aveva cessato di esistere nel 1806, in un sistema di trentanove stati, ovvero la Confederazione Tedesca guidata da Prussia e Austria.
Con il congresso di Vienna l‘Italia fu divisa in una decina di stati, che in breve tempo diventarono otto: il Regno di Sardegna, governato dai Savoia; il Regno Lombardo-Veneto sotto il controllo dell’Austria; lo Stato Pontificio; il Granducato di Toscana sotto la dinastia degli Asburgo-Lorena; il Ducato di Modena, guidato dagli Austria-Este; il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla; la Repubblica di San Marino; Regno di Napoli, assegnato ai Borbone, a cui un anno dopo fu assegnato il Regno di Sicilia e diventò Regno delle due Sicilie.
Il Congresso di Vienna segnò l’inizio dell’età della Restaurazione. Fu la prima prima volta che le potenze europee presero in considerazione l’idea che per chiudere una guerra era necessario che gli stati interessati si riunissero, cercando di discutere una soluzione che potesse andare per tutti per distendere la politica internazionale. Si tratta di un’idea rivoluzionaria quanto fondamentale, dato che risolvere i grandi conflitti e le questioni internazionali con riunioni a cui potevano prendere parte tutte le nazioni coinvolte, quindi anche quelle sconfitte, era un modo nuovo, per la diplomazia europea, di affrontare situazioni di tensione politica. Ci volle un secolo e due guerre mondiali, ma fu proprio da questa idea innovativa che, dopo ben 150 anni dal Congresso di Vienna, prese forma la Società delle Nazioni, che successivamente avrebbe condotto i paesi europei alla creazione delle Nazioni Unite, organismo oggi fondamentale per mantenere gli equilibri internazionali.