Asteroidi potenzialmente pericolosi: un passo avanti per la rete di telescopi Flyeye, il primo in Sicilia

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I progetti dell’Agenzia Spaziale Europea per implementare una rete di telescopi “Flyeye“, per il rilevamento di asteroidi, si sono fatti ancora più vicini alla realtà. La scorsa settimana, l’Agenzia ha firmato un accordo con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) per installare il primo telescopio Flyeye in assoluto in cima ai 1.865 metri del Monte Mufara, in Sicilia.

Il rivoluzionario disegno Flyeye è simile all’occhio composto di una mosca – utilizza telecamere ed ottiche multiple, suddividendo una sezione del cielo in 16 immagini più piccole, per espandere il campo visivo del telescopio.

Il telescopio, racchiuso nell’edificio rappresentato nell’illustrazione artistica in alto, sarà il primo di una potenziale rete di quattro telescopi in tutto il mondo, che insieme avranno la capacità di eseguire sondaggi notturni dell’intero cielo, cercando automaticamente oggetti vicini alla Terra, o NEO (Near-Earth Objects) – rocce spaziali potenzialmente pericolose che potrebbero colpire il nostro pianeta.

Con questo accordo, l’ASI diventa responsabile per lo sviluppo dell’infrastruttura generale per il sito – incluse le vie di accesso e l’elettricità, acqua e collegamenti dati – ed ESA fornirà il telescopio stesso e preparerà l’edificio, inclusi la cupola per il telescopio e strutture associate.

All’inizio del 2016 l’ESA ha assegnato un contratto per lo sviluppo del telescopio Flyeye ad un consorzio guidato da OHB Italia di Milano, con la partecipazione di industrie di sette nazioni europee.

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