Cambiamenti climatici, Luca Mercalli: “Non c’è più tempo, il punto di non ritorno l’abbiamo passato negli anni ‘60”

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Luca Mercalli, meteorologo e divulgatore scientifico, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Tempeste e cambiamento climatico: “I segni del cambiamento climatico ormai sono ampiamente certificati da tutta la scienza internazionale –ha affermato Mercalli-. Il dato fondamentale è l’aumento della temperatura, il pianeta si è riscaldato di un grado nell’ultimo secolo. Le Alpi si sono scaldate di quasi 2 gradi nell’ultimo secolo. Per quanto riguarda questi eventi estremi tempestosi, ci sono sempre stati, il riscaldamento globale può intensificarli ma è difficile dire quanto incida. Di sicuro il Mar Tirreno quest’anno è molto più caldo e quindi un mare più caldo dà maggiore umidità disponibile per piogge estreme. Non c’è più tempo, il punto di non ritorno sul clima l’abbiamo passato negli anni ‘60. Il danno è già fatto, oggi abbiamo nelle nostre mani la possibilità di ridurre l’entità del danno futuro. Abbiamo già la febbre a 38 gradi, l’intossicazione che abbiamo generato ci porterà comunque ad aumentare di un grado in più, con la febbre a 39 si sopravvive, ma dobbiamo evitare che la febbre arrivi a 42 e a quel punto muori”.

Sul programma del M5S in tema ambientale: “Il M5S ha fatto un ottimo programma ambientale per mano del ministro dell’ambiente Costa, che ha fatto uno dei migliori programmi nella storia dal punto di vista dell’ambientale. Il problema è che ci sono altri ministri, di ministeri più importanti, che non sanno nulla di ambiente e alla fine vincono loro. Poi dicono che non ci sono i soldi per realizzare queste cose e quindi alla fine non si conclude nulla”.

Sulle critiche di Salvini agli ambientalisti da salotto: “L’ambientalismo da salotto, quello dannoso, è quello complottista di chi dice sempre che la colpa è di qualcun altro, di chi parla di manipolazioni della Cia o di chissà chi. Ma perché allora ci sono ancora le alluvioni in America? Se sono così bravi almeno si tolgano queste sciagure”.

Carlo Rubbia ha smontato la teoria del cambiamento climatico: “Rubbia non è un climatologo, non può mettersi a parlare di clima abusando del fatto che abbia vinto il premio Nobel per la fisica. E’ come se io parlassi del Bosone di Higgs. Il parere di Rubbia su questo tema è come il parere di una persona qualsiasi che parla per strada”.

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