California: tempesta porta il pericolo di frane e alluvioni sulle aree devastate dagli incendi, nuovi elementi sulle cause del Camp Fire

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Le fiamme stavano già divorando la città di Paradise, nel nord della California, all’inizio del mese di novembre quando Pacific Gas & Electric Co. (PG&E) ha preso la decisione che le migliori condizioni meteo significassero che l’interruzione della corrente nell’area come precauzione contro gli incendi non era necessaria, secondo i documenti consegnati dall’azienda. Ricordiamo che nel devastante Camp Fire hanno perso la vita almeno 88 persone e che sono state distrutte 13.000 case nell’area intorno a Paradise, città quasi completamente rasa al suolo dalla fiamme e diventata emblema dei catastrofici incendi che hanno colpito la California quest’anno.

PG&E sta affrontando un processo per quanto riguarda la causa del Camp Fire. L’azienda in precedenza ha riportato che si è verificato un blackout in una delle sue linee di trasmissione più o meno intorno al momento in cui è divampato l’incendio, alle 6:30 del mattino dell’8 novembre. Ha anche dichiarato che una linea di trasmissione ha avuto dei problemi poco prima che si innescasse l’incendio, un’altra possibile fonte investigata dalle autorità. Due giorni prima l’azienda aveva avvisato circa 70.000 clienti di 9 contee che avrebbe potuto interrompere la fornitura di energia elettrica a causa del rischio incendi per i forti venti e la bassa umidità. Dalle ore 13 dell’8 novembre, l’azienda ha deciso che le condizioni meteo non garantivano più la necessità di una possibile interruzione dell’erogazione. La decisione è stata presa nonostante la “bandiera rossa” del Servizio meteorologico nazionale fosse ancora in vigore per la California del nord, intendendo “estreme condizioni per gli incendi” con i venti di 86km/h. In quel momento l’incendio, che si è propagato rapidamente sotto la spinta dei venti, aveva già distrutto alcune parti di Paradise e di altri centri vicini.

AFP/LaPresse

PG&E ha iniziato il programma per interrompere preventivamente la fornitura di energia in condizioni pericolose per gli incendi dopo i devastanti roghi dello scorso anno nel nord della California. “Le interruzioni dell’erogazione non sono attivate come risposta ad un incendio attivo”, ha dichiarato Megan McFarland, portavoce dell’azienda. Tuttavia, PG&E esegue questa operazione durante le emergenze se richiesto dalle autorità statali per proteggere i soccorritori, ha detto, aggiungendo che se l’azienda interrompe l’energia a causa delle condizioni meteo lo fa nelle linee di distribuzione e non in quelle di trasmissione, che hanno voltaggi maggiori.

Migliaia di persone sono sfollate a causa del Camp Fire e chiedono assistenza. L’Agenzia federale di gestione delle emergenze ha dichiarato che potranno essere utilizzate 2.000 roulotte per ospitare le persone che si ritrovano senza casa. Altri sfollati sono stati ospitati in hotel e appartamenti, alcuni con l’assistenza economica del governo. Tina Curry, vicedirettrice dell’Ufficio dei servizi d’emergenza della California ha definito la portata dell’incendio senza precedenti e ha spiegato che si è verificato in un’area già caratterizzata dalla mancanza di alloggi, il che rende tutto più complicato.

AFP/LaPresse

Intanto sulla California sta per arrivare una tempesta che porterà pioggia che potrebbe creare flussi di detriti nelle aree colpite dagli incendi e neve che potrebbe causare problemi alla viabilità. Un team ha lavorato nell’area di Paradise per identificare i punti che potrebbero essere più vulnerabili ad alluvioni lampo e frane. I soccorritori hanno rimosso alberi incendiati e ripulito le vie di scarico. Ai residenti di Paradise, sotto ordine di evacuazione obbligatoria per quasi 3 settimane, sarà concesso di rientrare all’inizio della prossima settimana, ma solo se la tempesta non ostacolerà gli sforzi per ripulire le strade e ripristinare l’energia elettrica.

Ad ovest di Los Angeles, invece, i residenti sono stati avvisati di prepararsi contro la pioggia nella vasta area  devastata dal Woolsey Fire, che si è propagato su diverse comunità. In numerose località delle contee di Ventura e Los Angeles sono stati distribuiti sacchetti di sabbia. La città di Malibù ha esortato i residenti ha controllare la loro posizione su una mappa online interattiva creata dal Servizio geologico statunitense, che illustra la probabilità di flussi di detriti in caso di determinate quantità di pioggia. Ricordiamo che lo scorso gennaio, la vicina comunità di Montecito, nella contea di Santa Barbara, è stata devastata da enormi flussi di detriti che hanno provocato numerose vittime quando un acquazzone ha colpito le montagne incenerite da un potente incendio.

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