Le autorità che cercano il modo di frasi strada nei quartieri inceneriti dichiarano che l’incendio della California meridionale, il Woolsey Fire, ha ora distrutto almeno 435 edifici, la maggior parte dei quali sono case, propagandosi su un percorso lungo 32km e ampio 22,5km. Le nuove cifre rilasciate arrivano mentre l’incendio continua a bruciare tutto ciò che incontra sul suo percorso tra i canyon aridi di Malibù e nei suoi dintorni, dove insieme alle modeste roulotte sono andate in fumo anche le abitazioni di molte celebrità. Le autorità dichiarano che l’enorme incendio, che dal nord di Los Angeles si estende fino al Pacifico, è contenuto solo al 30%, anche se si tratta di un progresso importante rispetto ai giorni precedenti. Il rogo ha incendiato oltre l’80% della terra del National Parks Service nella Santa Monica Mountains National Recreational Area.
In alcune aree i residenti hanno potuto far ritorno a casa, ma gli evacuati rimangono almeno 200.000. I vigili del fuoco hanno dovuto estinguere anche altri due incendi minori che sono divampati nelle aree di Rocky Peak e Thousand Oaks, a ovest di Los Angeles. Almeno 57.000 case sono ancora a rischio e i meteorologi si aspettano forti venti di Santa Ana a guidare le fiamme anche nella giornata di domani, 14 novembre. Per una strada che viene riaperta, un’altra viene chiusa. Il ritorno alla normalità per alcuni coincide con l’arrivo del caos per altri, perfetta illustrazione di come le cose cambino rapidamente in questa tragica situazione.
Altre 13 vittime sono state ritrovate tra i detriti dell’incendio della California settentrionale, il terribile Camp Fire, che ha distrutto l’intera Paradise e infranto la vita di almeno 42 persone, trasformandosi nell’incendio più mortale della storia californiana. Le vittime sono state ritrovate nelle auto incendiate, nelle rovine ardenti delle loro case o vicino ai loro veicoli, apparentemente sopraffatti dal fumo e dalle fiamme prima di poter salire a bordo e scappare. In alcuni casi, ci sono solo frammenti di ossa carbonizzati. La ricerca dei corpi prosegue senza sosta, considerando che centinaia di persone risultano ancora disperse a 4 giorni dalle fiamme che hanno divorato Paradise, costringendo le autorità a ricorrere ad un laboratorio mobile del DNA per identificare le vittime. In tutto lo stato, le vittime di questa devastante stagione degli incendi sono 44. Trump ha approvato una dichiarazione di catastrofe naturale per la California.
Vigili del fuoco e impiegati statali stanno estirpando le erbacce e spruzzando acqua per prevenire danni ad un bacino idrico e ad una diga della California del nord se dovessero avvicinarsi le fiamme, distanti circa 16km dalle strutture. I canali di scarico alla Oroville Dam di 213m sono crollati durante forti piogge nel 2017, innescando l’evacuazione di migliaia di persone per paura di un possibile e catastrofico rilascio d’acqua.
Il blu delle sacche mortuarie è diventato l’unica, inquietante macchia di colore in questo paesaggio apocalittico. I medici legali, spesso accompagnati da un cappellano, si sono separati a Paradise per visitare decine di indirizzi che appartengono alla persone disperse da quando la città è stata cancellata dalle fiamme. Quando viene ritrovato un corpo, viene applicato il nastro giallo della polizia e arriva la sacca mortuaria. In molti casi, non è rimasto quasi più niente dei poveri malcapitati e le lunghe sacche blu spesso rimangono quasi vuote quando vengono sistemate sui carri funebri.
Un uomo della California del nord, che guidava una carovana di veicoli che cercavano di sfuggire alle fiamme, ha raccontato di aver sentito le urla di un suo amico mentre il fuoco faceva scoppiare i finestrini dell’auto su cui stava viaggiando. In quel caso ci sono state altre 4 vittime. Barbara Hall, invece, continua a chiamare i rifugi di emergenza e l’ufficio dello sceriffo per avere informazioni sulla zia Arlene e il marito Paul Bickel, tra gli 80 e i 90 anni, che si trovavano in una comunità di riposo a Paradise. Alla donna non è permesso avvicinarsi alla città distrutta e i due anziani non sono raggiungibili via telefono. Sembrerebbe che siano riusciti a lasciare la comunità, la loro casa è ancora in piedi, ma nessuno ha risposto quando i soccorritori hanno suonato all’abitazione, che era buia all’interno. Altri, invece, hanno ricevuto un riscontro dalle autorità, ma non quello che volevano. Mike Carlson sta cercando sua madre, sua sorella e il loro cane. Ha fatto numeroso chiamate, postato volantini e chiesto aiuto sui social media, creando un hashtag speciale. “Abbiamo cercato alla Croce Rossa, negli ospedali, alla polizia, nei report delle persone disperse, ma niente”, dice Mike, scoraggiato da quando aveva saputo che l’indirizzo della madre si trova sulla mappa della zona incenerita. Ma aveva ancora speranza. L’ultima a parlare per telefono con la madre, mentre le fiamme si avvicinavano, è stata la nipote. La donna aveva detto che non avrebbe lasciato la casa perché Dio l’avrebbe salvata, ricorda Mike, che alla fine ha ricevuto una risposta. Due agenti lo hanno informato del fatto che sono stati trovati due corpi all’indirizzo di sua madre.
Queste sono alcune delle strazianti storie che le persone in California stanno vivendo in questi giorni. Ce ne saranno molte altre, considerando la devastazione e la tremenda perdita di vite umane portate da questi incendi che sono divampati in contemporanea, lasciando lo stato in ginocchio. È un disastro enorme. I venti, insieme alle temperature annuali più alte della media, alla vegetazione arida e alla mancanza di pioggia negli ultimi anni, rappresentano gli “ingredienti perfetti” per una crescita esplosiva degli incendi in tutto lo stato, dichiara Chris Anthony, capo divisione del California Department of Forestry and Fire Protection. “Faccio questo lavoro da 31 anni e probabilmente negli ultimi 5, forse 7 anni, ogni anno sembra sempre peggio”, ha detto Scott Jalbert, capo del California Fire.