Linfomi: 3 interventi di medici che lavorano con FIL al prestigioso convegno dell’American Society of Hematology

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Si svolge a San Diego, in California, dall’1 al 4 dicembre la sessantesima edizione del summit annuale dell’American Society of Hematology (ASH), tra i principali eventi mondiali non solo sui temi ematologici, ma in generale nel campo medico-scientifico.
In questo ambito di assoluto prestigio, assume un valore molto alto la partecipazione di diversi specialisti che collaborano attivamente con Fondazione Italiana Linfomi. Di fatto FIL prenderà parte al convegno ASH con tre presentazioni orali e un poster scientifico su diversi studi condotti in questi anni, comunicando risultati di grande rilievo ottenuti attraverso la ricerca clinica.

Ash MeetingIl primo intervento orale sarà a cura del dottor Simone Ferrero, ricercatore a tempo determinato presso l’Ematologia Universitaria dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino e recente vincitore del Bando Giovani Ricercatori 2018 (sostenuto da Fondazione Italiana Linfomi, Fondazione Giulia Maramotti e Fondazione GRADE Onlus). La presentazione riguarderà l’analisi completa della MRD (malattia minima residua – misurazione della presenza di cellule tumorali residue nel sangue o nel midollo osseo dopo una terapia) attraverso uno studio clinico (FIL_MCL0208) promosso dalla Fondazione Italiana Linfomi che ha coinvolto 300 giovani pazienti con linfoma mantellare.
Il secondo intervento sarà a cura del dottor Marco Ladetto, Direttore della Struttura Complessa di Ematologia dell’Ospedale SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, che parlerà della terapia con Lenalidomide dopo un trapianto autologo in pazienti giovani con linfoma mantellare, e in particolare dei risultati del trial randomizzato (sempre FIL_MCL0208) promosso dalla Fondazione Italiana Linfomi.
Il terzo intervento orale sarà a cura del professor Stefano Luminari, del Dipartimento chirurgico, medico, odontoiatrico, di scienze morfologiche e di medicina rigenerativa all’Università di Modena e Reggio Emilia, che relazionerà sulla progressione precoce come predittore della sopravvivenza nei linfomi della zona marginale, sulla base dello studio internazionale FIL_NF10 di cui la Fondazione Italiana Linfomi è promotrice.

Infine, il poster scientifico è a cura di Gian Maria Zaccaria, ingegnere biomedico che collabora con la Fondazione Neoplasie del Sangue (Fonesa) e membro del team FIL nell’ambito di un progetto per la creazione di una Biobanca Torinese (grazie anche al supporto della Fondazione CRT di Torino), sul tema del MIPI ingegnerizzato (e-MIPI) come indice prognostico del linfoma sulla base di uno studio di fase III randomizzato. Una serie di contributi davvero di grande interesse che, dopo la recente riunione nazionale che si è svolta a Rimini, ribadiscono in contesto internazionale l’importanza del lavoro condotto dalla Fondazione per portare avanti la ricerca sui linfomi.

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