“In Veneto ci sono ben due luoghi naturalistici di alto valore, quali la Gola dei Serrai di Sottoguda e la Valle di San Lucano che sono stati praticamente cancellati. La Valle di San Lucano ha un valore geologico importante ed ora tutte le sue caratteristiche ambientali sono state completamente cancellate. Rocca Pietore, uno dei borghi più belli d’Italia è stato durissimamente colpito. Le zone del Feltrino e dell’Agordino, ma anche il Comelico e l’Ampezzano, Alpago – ha dichiarato Filippo Camerlenghi, Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche Italiane – l’altipiano di Asiago ed il Cansiglio sono stati duramente colpiti e sono tutti luoghi che rappresentano alcune tra le principali peculiarità naturalistiche e tradizionali del Veneto e dell’Italia. In Trentino, tutti hanno parlato e scritto della Foresta dei Violini ma c’è il Doss del Miola a Pinè che praticamente non esiste più. Guide ci riferiscono di boschi che durante la loro infanzia erano punti di riferimento e che oggi non esisterebbero più. Disastri in altre zone famose come Artesella vero museo a cielo aperto ma anche al Parco Asburgico di Levico. Carrarecce forestali e sentieri di alcune zone sono completamente scomparsi: abeti rossi spezzati come fiammiferi e valli rase al suolo, ad esempio la Val Calamento. In Val di Sole, particolarmente colpiti a Dimaro con la colata di fango che ha invaso il paese. Tante strade inagibili per frane ed alberi tranciati dal vento, dal Passo del Tonale alle Dolomiti di Fassa e al Lagorai”.
“Nel Friuli danni al patrimonio boschivo nelle valli della Carnia, delle Dolomiti Friulane ed alla foresta del Cansiglio ove interi settori di foresta sono stati abbattuti dal vento. Permane il pericolo idrogeologico con rischio di erosione e frane in tutte le zone dove il manto boschivo si è ridotto notevolmente. Sempre in Friuli si era temuto il peggio per la Foresta della Val Saisera. Importanti danni nel bosco di fondovalle della Bassa Saisera ma il Patrimonio Ambientale della Foresta dei Violini è salvo e dunque hanno resistito gli abeti rossi”.
“Un disastro umano, naturale e paesaggistico. Ci vorranno anni per ripristinare e pulire i sentieri e strade forestali“. Così l’Associazione italiana guide ambientali escursionistiche (Aigae) a proposito della situazione in Trentino dopo l’ondata di maltempo. “Si calcola che in un giorno siano caduti tanti alberi quanti ne vengono tagliati in Italia in un anno. Un tale cambiamento paesaggistico ci ricorda la situazione di 100 anni fa, durante la Grande Guerra“, aggiunge l’Aigae secondo cui “anche la fauna e’ stata danneggiata e preoccupa sicuramente l’avifauna che si ritrova senza siti di nidificazione, i tetraonidi e tutte altre specie boschive che dipendono da questi tipi di bosco“.