Maltempo Calabria, esondazione del fiume Crati: “Ormai è un bollettino di guerra continuo”

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Dopo la tromba d’aria che solo tre giorni addietro ha provocato a Crotone danni ingenti e proposto le tristissime immagini di centinaia e centinaia di alberi d’ulivo sradicati dalla furia del vento, oggi a Corigliano, l’ennesimo allagamento con migliaia di ettari di superficie agricola e di produzioni invase dall’acqua.
Per il Presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti, “ormai è un bollettino di guerra continuo e considerato che, ogni parola risulta vana, fuori tempo e persino fuori luogo, è giunta l’ora di agire e di farlo nella maniera più radicale, coordinata ed efficace possibile.
E’ per questo che Confagricoltura Calabria – aggiunge Statti – chiede al Presidente della Giunta Regionale di attivare un tavolo tecnico regionale con tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali specifiche, con i sindacati e con le organizzazioni di rappresentanza.
Chiediamo non un’iniziativa interlocutoria ma l’avvio di un preciso percorso che consenta di definire urgenze e priorità “costringendo” al dialogo tutti quegli enti che oggi – per una normativa che distribuisce e sovrappone le competenze – hanno responsabilità nel governo e nella gestione del territorio.
Se ciascuno – conclude Statti – continua a fare, e spesso a non fare, per conto proprio sarà difficile se non impossibile mettere in sicurezza i cittadini, le aziende agricole, il territorio“.
Per il vicepresidente nazionale di Confagricoltura, Nicola Cilento, “la situazione vissuta oggi a Corigliano è emblematicamente rappresentativa delle debolezze, dei ritardi e della confusione gestionale in Calabria.
La storia del fiume Crati, uno dei fiumi più importanti della nostra regione, è nota, in più parti scorre con argini compromessi dalla mancata manutenzione e l’alveo – come nella zona interessata dall’esondazione di questa notte – è letteralmente ostruito da alberi e vegetazione.
E’ una situazione giunta al limite dell’insostenibilità, cosi come per la verità lo era quando cinque anni fa le acque del Crati inondarono i resti archeologici dell’antica e gloriosa Sibari.
Siamo qui a parlare nuovamente dello stesso tema e – aggiunge Cilento – se le risorse economiche sono certamente un aspetto da considerare è anche vero che intanto e da subito si può iniziare ad agire coordinando – in una logica unitaria – interventi che costano poco o affatto e garantiscono una più efficace regimentazione delle acque“.

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