La royal family non smette di tenere i riflettori puntati addosso a Buckingham Palace, anche suo malgrado. Dopo l’annuncio della gravidanza di Meghan Markle, consorte del principe Henry, e alcuni screzi tra cognate, un’altra indiscrezione trapela dal palazzo reale: perché la Regina Elisabetta, dopo aver accettato di buon grado una consorte di non nobili origini per il nipote, non fa lo stesso con le questioni di etichetta, di tradizione e di precetti da rispettare. Dunque sua Maestà ha ufficiosamente proibito che a palazzo si pronunci un termine da lei ritenuto volgare e plebeo. Un termine legato proprio alla gravidanza della giovane duchessa del Sussex. La parola che la regina odia al punto da vietarla è semplicemente ‘pregnant’ ovvero “incinta“. Pare, infatti, che Elisabetta rabbrividisca al solo pensiero di sentire o ancor peggio utilizzare tale infima e ‘volgare’ parola. Preferisce termini e locuzioni sostitutive come ‘in dolce attesa’.
La buona notizia è che la gravidanza di Meghan, nonna formale a parte, prosegue per il meglio e in primavera darà alla luce il suo primogenito. Chissà se anche in quell’occasione la regina troverà dei termini da vietare o delle azioni assolutamente da non compiere? Anche perché pare che la black list di parole vietate della 92enne Elisabetta non siano poche. Tra queste, come si legge nel libro Watching the English di Kate Fox, vi sono anche: ‘toilet’, ‘pardon’, ‘eau de toilette’, ‘portion’ (riferito ad una portata del pranzo), ‘living room’ (la regina preferisce ‘sitting room’), e infine vietato utilizzare il plebeo aggettivo ‘posh’ (ovvero ‘elegante‘), meglio, secondo Elisabetta, l’aggettivo ‘smart’, più nobile e meno volgare.