Microbioma e alimentazione: come influiscono sulla nostra salute

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Tracciare linee guida condivise e discutere le ultime novità nel campo della Gastroenterologia: questo l’obiettivo del convegno a Casa Spadoni, Faenza, del 15 novembre, organizzato dal prof. Enrico Roda, presidente della Fondazione Istituto Scienze della Salute, che vuole portare alla luce le implicazioni in Gastroenterologia e Medicina Interna dell’alimentazione moderna e come questa influisca sulle patologie e sulla salute dell’apparato gastro-esofago-intestinale.

Negli ultimi anni il mondo della medicina ha assistito a una rapida evoluzione delle conoscenze in campo nutrizionale e alimentare – spiega il prof. Roda, Professore di Gastroenterologia già Direttore della Cattedra di Gastroenterologia e Responsabile del Servizio di Gastroenterologia, Policlinico S.Orsola-Malpighi a Bologna. – Il concetto di alimentazione è completato da quello di nutrizione, vale a dire dagli effetti metabolici che le sostanze contenute negli alimenti hanno sui vari organi e tessuti. Oggi sappiamo che lo stato del microbioma è in grado di condizionare, sia in meglio sia in peggio, la salute di tutto l’organismo, non solo dell’apparato gastrointestinale, ma anche di quello cardiocircolatorio, respiratorio e dei sistemi immunitario e metabolico”.

Il Microbioma è infatti l’insieme del patrimonio genetico dei microrganismi e delle interazioni tra essi ospitati nel corpo umano. Nell’intestino ad esempio si trovano circa 160 specie diverse tra i 1000 microrganismi identificati, questi possono determinare un cambiamento di approccio terapeutico nelle cure personalizzate per diverse patologie.

Tra i relatori il prof. Sandro Mattioli, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Toracica a Maria Cecilia Hospital, struttura di Alta Specialità di GVM Care & Research, che presenterà lo stato dell’arte sul tumore esofageo.

In particolare il focus verterà sull’adenocarcinoma, una forma tumorale attualmente in crescita in tutto il mondo, che rappresenta più del 50% delle neoplasie.

È interessante notare quanto le regole dietetiche e le abitudini di vita possano influire sulla genesi dei tumori – spiega il prof. Mattioli. – Al contenimento dell’uso di tabacco e di alcolici, proprio delle culture e degli strati sociali meno abbienti, sono subentrate tipiche patologie del benessere come l’abuso alimentare. Da questo possono conseguire obesità e malattia da reflusso gastro-esofageo, riconosciute quali concause in alcuni sottotipi di adenocarcinoma dell’esofago”.

L’analisi del prof. Mattioli porterà ad evidenziare le differenze tra il carcinoma squamoso e l’adenocarcinoma. Nel mondo, il carcinoma esofageo è l’ottavo tumore più frequente e il 6° tumore come causa di morte. Uno dei sintomi precoci può essere la difficoltà saltuaria a deglutire che progredisce nel tempo specialmente per i cibi solidi. Nella progressione del tumore si manifestano generalmente singhiozzo, perdita di peso, ipersalivazione, raucedine, tosse stizzosa.

Gli esperti rimarcano l’importanza di affidarsi a centri specializzati per la cura delle patologie gastro-esofago-intestinali per perseguire terapie personalizzate, basate sulle caratteristiche biomolecolari e genetiche della neoplasia.

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