E’ dal 2010 che a Zagabria esiste un piccolo museo diventato ormai noto in tutto il mondo. E’ il Museum of Broken Relationships, ovvero il museo delle relazioni interrotte, fondato da due artisti e ex amanti, Olinka Vistica e Drazen Grubisic. Gli oggetti esposti provengono da relazioni sentimentali finite, di donatori anonimi provenienti da tutto il mondo. Ogni oggetto ha la sua breve storia e descrizione. Nel 2011 il museo ha ricevuto il premio Kenneth Hudson Award per il museo più innovativo d’Europa. E proprio pochi giorni fa il museo ha aperto una nuova sezione dedicata alle relazioni interrotte durante e a causa di guerre, migrazione e terrorismo.
E il museo di Zagabria è già diventato un esempio da seguire in tutto il mondo: anche a Hollywood è nato una sorte di clone dello spazio espositivo croato, il Museum of Broken Relationship, dove viene raccolto e schedato ciò che rimare degli amori interrotti di tutto il mondo. Dalla Norvegia, ad esempio, è arrivato a Hollywood un ferro da stiro: “Usato per il mio abito da sposa. Ora è tutto quello che mi rimane” spiega la donna che lo ha donato. Da San Francisco, invece, dopo soli cinque anni di matrimonio, l’abito da sposa è finito in barattolo di vetro. E ancora: si può ammirare un telefono rotto in un momento di rabbia “d’amore perduto”, delle musicassette, dei reggiseni e una fialetta riempita con peli pubici. Si tratta di esposizioni particolari e considerate all’avanguardia, ma giudicate da alcuni anche banali e insignificanti. D’altronde, i gusti sono gusti, e chi non ha la ‘vena romantica’ o non apprezza la malinconia e la ‘dolce sofferenza’ tipica della fine di un amore, non potrà nemmeno apprezzare l’importanza data ad oggetti simili.