Buran, che in russo significa “tempesta di neve“, fu il nome che venne dato a una navetta spaziale a cui gli scienziati sovietici lavorarono per anni nel tentativo di stare al passo con i successi della NASA. Dopo aver consumato ingenti somme di denaro per riuscire nell’impresa, la navetta riuscì a completare solo una missione: un viaggio nell’orbita terrestre di tre ore e mezza, senza equipaggio, il 15 novembre 1988.
Buran 1.01, un clone quasi perfetto dello Space Shuttle statunitense, partì dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, e ritornò sulla Terra in maniera completamente automatica dopo un volo orbitale durato 206 minuti.
La navetta 1.01 andò distrutta a causa del crollo del soffitto dell’hangar dov’era custodita, nel 2002.