La Stazione Spaziale Internazionale festeggia 20 anni: secondo l’astronauta Luca Parmitano “è il più grande esempio di come sia possibile raggiungere un obiettivo importante al di là di qualsiasi ideologia“, un esempio unico di cooperazione internazionale che promette di portare l’uomo e l’esplorazione spaziale ancora più lontano, ha spiegato AstroLuca, in collegamento dalla base di Baikonur, in Kazakhstan (dove si sta addestrando come membro dell’equipaggio di riserva dei tre colleghi che partiranno il 3 dicembre), per l’evento organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana. La ISS “rappresenta un percorso che dal sogno mi ha portato al primo volo e che ora mi porta vicino al raggiungimento di un altro obiettivo importante, che è il comando della stazione orbitale“.
È il più grande e ambizioso progetto spaziale concepito dall’uomo, quarant’anni dopo la conquista della Luna: la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è un avamposto orbitale per la ricerca e la conquista di nuove conoscenze, nuove capacità e nuove opportunità nello Spazio.
La Stazione è il frutto di uno sforzo congiunto di Stati Uniti, Russia, Canada, Giappone e delle Agenzie Spaziali di 11 Paesi membri della Comunità Europea. La grande stazione spaziale americana, progettata e avviata a metà degli anni Ottanta del secolo scorso, divenne un progetto veramente internazionale nel 1988. L’assemblaggio in orbita iniziò nel 1998, con il lancio del blocco funzionale cargo russo Zarya (“alba”) che divenne uno dei capisaldi della ISS.
La Stazione orbita a un’altitudine media di 340 km dal nostro pianeta e viaggia a una velocità media di 27, 700 km/h, completando ben 15 orbite al giorno. Ad oggi la Stazione ha un peso di oltre 400 tonnellate e occupa un’area pari a quella di un campo da calcio e, con un volume abitabile superiore ai 1.200 m3 rappresenta l’oggetto più complesso progettato a oggi. Più di 50 voli con diversi vettori (Shuttle, Soyuz, etc.) sono stati necessari per assemblare le numerose parti (più di 100) che la compongono.
Grazie ai sofisticati strumenti messi a punto, e ad altri in fase di sviluppo, la Stazione Spaziale consente agli scienziati di operare in condizioni di microgravità, per condurre ricerche mediche, fisiche, biologiche, per mettere a punto nuovi materiali e collaudare tecnologie. Ma l’esperimento più importante cui sta contribuendo la ISS è la sua stessa esistenza: una testimonianza delle possibilità di sviluppo della vita umana in ambienti orbitanti. La costruzione di questo innovativo “avamposto tra le stelle” dimostra le straordinarie potenzialità del comparto spaziale quando istituzioni e industrie cooperano insieme ai massimi livelli.