Spazio: ecco perché Ice VII mette a rischio la vita aliena

MeteoWeb

Si forma in profondità e ad una velocità superiore a 1.600 chilometri orari. Si tratta di una particolare tipologia di ghiaccio, nota come Ice VII, che potrebbe distruggere ogni speranza di scovare possibili forme di vita aliena in pianeti lontani.

Ice VII, la cui esistenza era stata ipotizzata ma mai provata, è stato individuato, per la prima volta sulla Terra, in diamanti congelati provenienti da un punto ben preciso noto come ‘zona di transizione’ del mantello terrestre, situato tra i 410 e i 660 chilometri di profondità.

La sua struttura – spiega Global Science – è molto diversa dal ghiaccio che conosciamo. Secondo quanti ipotizzavano la sua esistenza, Ice VII avrebbe potuto formarsi in determinate condizioni, come appunto una fortissima pressione combinata ad una determinata temperature. Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Physical Review Letters, ha rivelato che Ice VII tende a formarsi ad una pressione 20700 volte l’atmosfera terrestre e ad una temperatura di 5 gradi Celsius.

Tutto ciò potrebbe porre dei limiti alla caccia di forme di vita aliena, poiché il ghiaccio si potrebbe formare anche su pianeti acquosi dove picchi di pressione e temperatura – causati ad esempio da impatti di meteoriti  – sono più comuni e potrebbero portare più facilmente alla formazione di Ice VII, distruggendo quindi qualsiasi forma di vita.

Condividi