L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (World Meteorological Organization, WMO) ha reso noto che il 2018 si avvia ad essere il quarto anno più caldo di sempre, o per meglio dire, dalla seconda metà dell’800, quando hanno avuto inizio le rilevazioni scientifiche delle temperature.
Secondo l’Agenzia ONU la temperatura media globale nei primi 10 mesi dell’anno è stata di circa +1°C superiore a quella dell’era pre-industriale (1850-1900), e ne deriva che “il 2018 si profila il 4° anno più caldo mai registrato“.
Nella Dichiarazione sullo Stato del Clima 2018 si evidenzia l’avanzamento degli indicatori del riscaldamento globale, come ad esempio l’aumento del livello dei mari, riscaldamento e acidificazione degli oceani, lo scioglimento dei ghiacci, e numero e gravità degli eventi meteo estremi.
“Non siamo sulla strada per raggiungere gli obiettivi sul cambiamento climatico e fermare l’aumento delle temperature. Le concentrazioni di gas serra sono un’altra volta a livelli record, e se l’attuale trend prosegue, potremo vedere aumenti di temperature di 3-5 gradi alla fine del secolo. Se sfrutteremo tutte le risorse conosciute di combustibili fossili, l’aumento delle temperature sara’ considerevolmente piu’ alto,” ha spiegato il segretario generale della WMO, Petteri Taalas.
“Ogni frazione di grado di riscaldamento fa la differenza in termini di salute umana e di accesso al cibo e all’acqua, estinzione di animali e piante, sopravvivenza di barriere coralline e flora e fauna marine. Fa la differenza in termini di produttivita’ economica, sicurezza alimentare e resilienza delle nostre infrastrutture e citta’. Fa la differenza in termini di velocita’ dello scioglimento dei ghiacciai, di forniture d’acqua e di futuro delle isole e delle comunita’ costiere. Ogni frazione di grado in piu’ conta,” ha dichiarato la vicesegretaria della WMO, Elena Manaenkova.