Ci eravamo lasciati con il dietrofront del vicepremier Di Maio sulla questione ecotassa 2019. A distanza di pochi giorni sembra che al governo si siano dati da fare per cercare di placare gli animi di chi, a ragion veduta, riteneva l’ecotassa una mossa per spremere ancora di più le tasche degli automobilisti italiani e non un incentivo all’acquisto di un’auto meno inquinante.
Sono circa 40 milioni le auto che attualmente circolano sul nostro territorio con un età media di 11 anni, che si traducono in 70 miliardi di introiti per l’erario. Secondo l’Acea (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili) circa 40 miliardi sono solo di accise.
A leggere questi dati sembra che l’automobile in Italia più che una necessità sia il bancomat del governo.
A dare la caccia ai suv ci aveva già provato il comune di Firenze bandendoli dal centro storico, a distanza di più di 10 anni sembra che questa categoria di automobili continui ad essere un bersaglio mediaticamente facile. È proprio delle ultime ore la dichiarazione che il ministro dei trasporti Toninelli ha rilasciato ai microfoni di Radio Capital. Secondo il ministro saranno colpiti solo suv e auto di lusso senza intaccare i listini delle utilitarie.
Il ministro dei trasporti forse non è a conoscenza del fatto che attualmente non esista una caratteristica univoca riportata a libretto che possa essere presa in considerazione come discriminante per stabilire cosa è suv e cosa non lo è, in aggiunta ignora anche il fatto che un suv di ultima generazione possa produrre meno inquinanti di una berlina, magari ancora a listino quindi acquistabile, equipaggiata con motori vetusti perciò sicuramente meno eco-friendly.
Inoltre, fanno notare le associazioni del settore, basare la norma sulle emissioni di CO2 non sarebbe corretto e porterebbe ad una distorsione dei modelli colpiti. Analizzando i listini emerge che alcune multispazio e monovolume, ampiamente utilizzate da famiglie e operatori professionali, ricadrebbero nel calderone dell’ecotassa. È il caso, ad esempio, della Dacia Lodgy 1.6 GPL, notoriamente un’auto non sportiva che con i suoi 161 g/km di CO2 vedrebbe incrementare il suo prezzo di listino di 1.100 euro!