Auto elettriche, arriva “FastCharge”: un grande passo verso il futuro [GALLERY]

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Tra le paure più grandi di ogni automobilista c’è sicuramente quella di rimanere “a piedi”.
Se per una normale vettura alimentata a combustibile la soluzione al serbatoio vuoto potrebbe sembrare alquanto semplice, così non è per i possessori di veicoli elettrici.

Fare il pieno di carburante è una pratica che milioni di automobilisti svolgono ogni giorno e in pochi minuti, lo stesso non si può dire per chi guida un’auto elettrica. Infatti oltre al problema della reperibilità di colonnine di ricarica l’utente deve mettere in conto che per una ricarica completa sono necessarie dalle 4 alle 8 ore di fermo auto a seconda della potenza espressa in kilowatt (kW) della colonnina di ricarica e della potenza accettata dalla batteria del veicolo.

Una speranza per il futuro degli automobilisti, che hanno già scelto o sceglieranno un EV, viene dal progetto “FastCharge” finanziato per 7,8 milioni di euro da parte del Governo tedesco in collaborazione con Bmw e Porsche affiancate da aziende specializzate del settore.
La sinergia ha permesso di realizzare una stazione di ricarica sperimentale in Baviera vicino l’autostrada A8 tra Ulm e Augsburg.
Si tratta di una colonnina di ricarica ultra veloce a 450 kW, fino a 9 volte più veloce di quelle già installate in Europa (tra i 50 e i 150 kW) disponibile per tutti gratuitamente purché il veicolo sia provvisto di un connettore CCS Combo di tipo 2.

Il sistema, capace di adattarsi autonomamente al tipo di vettura in base alla massima capacità di ricarica, è stato in grado di portare l’autonomia di due modelli Bmw e Porsche da 0 a 100 km di autonomia in circa 3 minuti.
Ovviamente si tratta solo di due prototipi, attualmente l’auto di serie con la capacità più alta è l’Audi e-tron con un massimo di 150 kW.
Al problema di diffusione di veicoli in grado di supportare tale potenza si aggiunge quello della produzione di batterie in grado di mantenere le caratteristiche originarie (autonomia in primis) nel tempo e ritardare il più possibile il degrado dovuto anche e soprattutto alle temperature di esercizio.

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