Non conosce battute d’arresto la passione degli italiani per medicina e chirurgia estetica. L’Italia si conferma il quinto Paese al mondo per interventi di chirurgia e medicina estetica, dietro a Stati Uniti, Brasile, Giappone e Messico (dati Isaps 2017). Anzi, in una società dove social e selfie sono sempre più importanti, l’attenzione per l’aspetto fisico resta prioritario: secondo i dati dell’American Society of Plastic Surgeons, negli Stati Uniti il numero di procedure cosmetiche mini-invasive è cresciuta quasi del 200% dal 2000 a oggi e non ci sono segnali che il ritmo di crescita rallenti. “Gli italiani sono molto attenti al proprio aspetto e ormai andare dal chirurgo plastico non è più un tabù, ma un fatto accettato socialmente – dice il professor Raffaele Rauso, docente all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e past president di FIME, associazione scientifica di medicina estetica -. La richiesta principale è per interventi naturali e mini-invasivi: l’obiettivo dei pazienti è diventare una versione migliore di se stessi, senza eccessi o stravolgimenti”.
Ecco le previsioni per il 2019 del professor Rauso:
1) Labbra ad “arco di Cupido”. Uno dei trend del 2019 sarà senza dubbio il lip lift, ossia il lifting alle labbra per avere il labbro superiore all’insù che, a differenza dei filler, è definitivo. “L’intervento consiste in un’incisione a forma di corno di bufalo sotto il naso che permette di sollevare il labbro superiore con un effetto carnoso e sensuale – afferma Rauso -. È un piccolo intervento chirurgico che oggi è più richiesto dei filler alle labbra in quanto definitivo e da non ripetere come dopo l’utilizzo dei filler. Piace non solo alle donne, ma anche agli uomini”.
2) Trapianto di barba e sopracciglia. Sempre più uomini fanno crescere la barba, mentre le donne hanno detto addio alle sopracciglia iper-sottili per averle più folte: la conseguenza è che un numero crescente di pazienti ricorre al trapianto di peli per rinfoltire zone svuotate. “Spesso sul viso degli uomini la barba non cresce in modo omogeneo, ma ci sono zone glabre o meno folte, per questo si ricorre al trapianto utilizzando una tecnica simile a quella del trapianto di capelli, anche se la distribuzione dei bulbi è differente tra barba e capelli – spiega il professor Rauso -. Allo stesso modo le donne, dopo anni di epilazione, si trovano con sopracciglia sottilissime e, per rinfoltire l’arcata, decidono di sottoporsi al trapianto”.
3) Diastasi post-parto. Tornare in forma dopo il parto è difficile, ma in alcuni casi per riuscirci l’uso del bisturi è inevitabile. È quello che succede alle donne che soffrono di diastasi addominale, ossia l’apertura dei muscoli addominali verticalmente sopra e sotto l’ombelico: un disturbo diffuso ma poco conosciuto, che può essere corretto solo chirurgicamente: “La diastasi consiste in un cedimento della regione anteriore dell’addome e comporta un cambiamento posturale – afferma il past president FIME -. I disturbi non sono solo estetici, ma anche funzionali, con mal di schiena ed ernie. Inoltre il problema, se non trattato chirurgicamente, peggiora con il tempo. Pur essendo un inconveniente post-parto piuttosto diffuso, è ancora poco conosciuto: ora grazie a internet e ad associazioni dedicate se ne comincia a parlare, ma sicuramente il numero di operazioni di diastasi addominali è destinato a crescere nel 2019 come lo è stato per gli scorsi anni”.
4) Volto più giovane coi filler di nuova generazione. “In questi ultimi anni gli iniettabili hanno conosciuto un vero e proprio boom: sono procedure mediche poco invasive che permettono di ottenere risultati naturali senza necessità di degenza – rileva il prof. Rauso -. I filler di nuova generazione sono iniettati in profondità, consentendo di ottenere risultati naturali e duraturi, ripristinando la morfologia del volto fin dall’impalcatura ossea che nel tempo tende a rimaneggiarsi e riassorbirsi, con tecniche che hanno un’impronta quasi chirurgica. Fino a qualche anno fa i filler venivano iniettati solo nei tessuti più superficiali come cute e sottocute mentre oggi, grazie a nuovi studi sull’invecchiamento, si è capito che l’esclusivo aumento di volume superficiale crea solo un “anomalo gonfiore”, concetto ben lontano dal ringiovanimento. Anche con i filler di nuova generazione, bisogna evitare di rivolgersi a medici non specializzati in estetica: il rischio, con iniezioni in profondità, è lesionare nervi e vasi sanguigni di calibro maggiore rispetto ad i capillari che si incontrano in superficie oppure la “puffy face”, ossia visi con un effetto gonfio poco naturale”.
5) Aumento del seno per le neo-mamme. “La mastoplastica additiva si conferma un intervento molto in voga tra le donne – afferma il professor Rauso -. Le pazienti che lo richiedono sono soprattutto mamme tra i 30 e i 40 che, dopo le gravidanze, soffrono per il seno cadente e svuotato e vogliono tornare ad avere il décolleté che avevano prima del parto. Oggi molte più donne si avvicinano a questo tipo di chirurgia per via di alcune migliorie: ci sono protesi senza indicazione alla sostituzione nel tempo e soprattutto più morbide rispetto al passato”.
6) Il ritorno della rinoplastica. L’intervento di rimodellamento del naso è particolarmente in auge: “Nell’ultimo anno ho riscontrato un aumento dei casi di rinoplastica: a incentivare i pazienti sono le tecniche ormai indolore e la diminuzione dei tempi post-operatori” spiega il professor Rauso.
7) “Congelare” il grasso di troppo. Per il rimodellamento del corpo, l’intervento più promettente è la crioliposi. “È efficace per rimuovere accumuli adiposi, funziona applicando una fonte di freddo per circa 40 minuti sulla zona da trattare: questo determina un surgelamento degli adipociti che poi vanno incontro a “morte” – dice Rauso – Le zone più trattate sono le cosiddette maniglie dell’amore, addome e culotte de cheval: per ottenere un risultato buono e duraturo sono necessarie più sedute”.
8) Uomini in aumento. Sono ancora una minoranza esigua rispetto al totale dei pazienti, per la stragrande maggioranza donne, ma il numero di pazienti uomini è in continua crescita, con una percentuale stimata del 14.4% (dati Isaps 2017). “Gli uomini vanno sempre più spesso dal chirurgo plastico perché vogliono essere più giovani e competitivi sul lavoro, ma anche per piacersi di più quando si guardano allo specchio, come dimostra la crescita di interventi per il trapianto di barba o per il lip lift” conclude il professor Rauso.