Nuovo allestimento high-tech per la sezione dedicata alla collezione di gemme antiche dei Medici e dei Lorena al Museo Archeologico Nazionale di Firenze, realizzato grazie al sostegno finanziario della fondazione no profit Friends of Florence. Dopo due anni di studio e di preparazione, tornano a splendere nella nuova esposizione 432 gemme, babilonesi, greche, etrusche, romane e post-classiche, dall’epoca carolingia al Rinascimento, per un arco cronologico che va dal 2300 a.C. circa fino agli inizi del Settecento. Una saletta introduttiva, dotata di pannelli e fotografie retroilluminati, touch-screen, video e filmati, immette e guida i visitatori alla scoperta, non solo dell’ambiente espositivo, il Palazzo mediceo della Crocetta e il Corridoio di Maria Maddalena, ma anche all’esame di tutte le gemme esposte, che si potranno ammirare nel dettaglio, ingrandire ed esplorare attraverso immagini digitali.
Le didascalie che accompagnano il percorso offrono approfondimenti sulle materie prime, sulle iconografie, sulla storia e la formazione della collezione e sui loro antichi possessori, i gentiluomini e le dame dei Medici e dei Lorena, che con l’acquisto di preziosi cammei e intagli sostenevano non solo il collezionismo erudito ma anche il loro prestigio, ostentandone spesso il possesso come ornamento dei loro abiti di gala e dei lussuosi mantelli. La consistente selezione dei 2.300 esemplari della più grande e più importante collezione di gemme al mondo, custodita nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze, trova spazio nello storico Corridoio di Maria Maddalena de’ Medici, realizzato fra il 1619 e il 1620 dall’architetto Giulio Parigi su commissione di Cosimo II de’ Medici come prolungamento del Palazzo della Crocetta verso la Basilica della Santissima Annunziata, con un affaccio riservato, il cosiddetto Coretto, dal quale la principessa poteva assistere non vista alla santa messa.
Tra le preziose gemme catalogate, selezionate e studiate, con un lungo lavoro iniziato nel 2016 da Riccardo Gennaioli (ora Funzionario dell’Opificio delle Pietre Dure), sono rappresentate tutte le classi collezionate dalle due grandi dinastie: antichi sigilli, cammei, intagli, paste vitree, gemme magiche, anelli, con la montatura originale di epoca romana o per la maggior parte rinascimentale, realizzati in calcedonio, sardonica, corniole, zaffiri e granati, ovvero le più pregiate pietre preziose dell’Antichità.
A partire da Lorenzo il Magnifico, che aveva acquistato alcuni esemplari dalla pregevole raccolta del cardinale veneziano Pietro Barbo, poi Papa Paolo II (1464-1471), il nuovo allestimento ripercorre la formazione della prestigiosa raccolta fino a Gian Gastone de’ Medici e a Pietro Leopoldo Asburgo-Lorena, passando per il Duca Cosimo I, la moglie Eleonora di Toledo, il cardinale Leopoldo de’ Medici (il “principe dei collezionisti”) e l’Elettrice Palatina, Anna Maria Luisa de’ Medici. Alcune di queste gemme sono racchiuse in pregiate cornici di oro, smalti e altre pietre preziose che sono fra i più notevoli esempi di montature per gioielli (non sacri) di epoca rinascimentale, non di rado attribuite a Benvenuto Cellini e alla sua bottega.