“L’Istituto Superiore di Sanità è sempre stato un baluardo della scienza medica e dell’affannosa ricerca di conoscenze d’avanguardia, da mettere al più presto al servizio della salute pubblica. Non a caso l’Istituto è un organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale – e non del Ministero o di Agenzie indipendenti – e i suoi dipartimenti si sono evoluti con il progredire delle conoscenze mediche e dei bisogni di cura dei cittadini”. Così il Prof. Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva, commentando le dimissioni del Professor Walter Ricciardi dalla carica di Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
“Con il passare degli anni, è innegabile che il ruolo e l’immagine dell’Istituto si siano un po’ appannati, e quando Walter Ricciardi arrivò alla presidenza il vecchio baluardo del Servizio sanitario appariva addirittura “impolverato”: più burocratizzato che non dinamico, meno propositivo in fatto di scienza, e per questo sempre un po’ indietro rispetto ai grandi bisogni di salute pubblica. La presidenza di Ricciardi ha totalmente ribaltato questa situazione, e con lui l’Istituto Superiore di Sanità è tornato a essere un punto di riferimento per la grande medicina, per la ricerca e per la scienza; ma anche per i cittadini, grazie a un compito nuovo, ma fondamentale per chi si occupa di sanità pubblica al tempo di internet, che Ricciardi ha intuito ed interpretato: quello di comunicare in modo efficace e accessibile le evidenze scientifiche, affinché prevalgano sulle non-verità diffuse da chi di scienza non si occupa e non s’intende.
Di tutto ciò siamo grati a Walter Ricciardi e gli riconosciamo anche di aver riportato in Europa il lustro e l’orgoglio del Servizio Sanitario Nazionale italiano, attraverso i ruoli da lui assunti a livello continentale, in tante commissioni e in tanti expert panel, molti dei quali da lui stesso presieduti. Siamo certi che il professor Ricciardi continui anche in futuro, nei suoi nuovi incarichi, a servire e a elevare la sanità italiana, difendendola proprio nei valori più fondanti: l’universalismo, il solidarismo, l’equità”, conclude il Prof. Bernabei.