“Siamo l’esercito del selfie” recita una recente canzone. E i selfie sono sempre più diffusi e gettonati, tra i giovani ma anche tra gli utenti dei social più ‘attempati’. Grazie a recenti ricerche, però, si è scoperto che le foto ‘auto-scattate’ possono lasciare dolori importanti, e potenzialmente pericolosi, al polso e alle dita. Si chiama ‘selfie wrist‘, ovvero ‘polso da selfie’, ed è l’ultima condizione pericolosa identificata in ordine di tempo legata all’era digitale in cui ormai viviamo, che è sempre più in aumento negli Usa. Si tratta di una forma di sindrome del tunnel carpale, che causa una sensazione di intorpidimento e formicolio al polso e alle dita. A lanciare l’allarme, ripreso poi da alcuni media nel Regno Unito e negli Usa, è stato il dottor Levi Harrison, chirurgo ortopedico di San Francisco, che ha sottolineato il pericoloso aumento dei pazienti con questa condizione.
La patologia in questione ha probabilmente colpito anche la ‘regina dei selfie’ statunitense, ovvero Kim Kardashian, a cui il medico qualche mese fa ha prescritto ‘riposo‘, ovvero niente autoscatti. Il dolore sperimentato deriva dall’iper-flettere il polso verso l’interno per catturare lo scatto perfetto o dal tenere il telefonino troppo a lungo senza muoversi. “Quello che succede è che il nervo si infiamma e diventa dolorante” spiega il dottor Harrison. Il fastidio non è causato esclusivamente dall’abitudine a scattare troppi selfie: anche dormire con il polso flesso può provocarlo, o anche il movimento ripetitivo legato al digitare messaggi. Secondo l‘Irish Medical Journal, inoltre, negli ultimi anni si sono verificati diversi incidenti in cui i medici hanno diagnosticato il ‘polso da selfie’. In uno studio del 2018 si è evidenziato come tra ottobre 2011 e novembre 2017 vi siano stati 259 decessi associati allo scatto di un selfie, soprattutto in Usa, India, Russia e Pakistan.