Zofija Kaczan era un’anziana signora di 100 anni che era sopravvissuta all’Olocausto e che ha trovato la morte in una circostanza che fa a dir poco infuriare per i molteplici aspetti che tocca. La donna si era separata dalla famiglia durante la II Guerra Mondiale, quando a causa delle sue origini polacche era stata deportata in un campo di concentramento dal quale era riuscita a uscire viva, ma aveva ritrovato la pace con il marito quando si era trasferita in Inghilterra nel 1948. I conoscenti hanno dichiarato che non ha voluto festeggiare il suo 100° compleanno perché il giorno segnava la stessa data in cui era stata condannata a morte dai nazisti.
Una mattina, l’anziana donna si stava recando in chiesa a Normanton, sobborgo di Derby, Inghilterra, quando Artur Waszkiewicz, 40 anni, l’ha spinta a terra per sottrarle la borsetta. La donna ha riportato molteplici ferite a causa dello scippo, inclusa la rottura dell’osso del collo e di uno zigomo. Waszkiewicz aveva bisogno di un “bersaglio facile”, come lui stesso ha definito la povera donna, per poter soddisfare la sua dipendenza dell’eroina. Con le misere 20 sterline che ha rubato dalla sua borsetta è andato subito a comprare una dose di droga. La forza che ha utilizzato per strappare la borsa dal braccio dell’anziana signora le ha provocato un enorme ematoma sul braccio. Le condizioni della signora Kaczan sono peggiorate in seguito all’incidente ed è morta per polmonite. Sorprendentemente durante il processo è emerso che la signora, dal suo letto d’ospedale, aveva pregato per il suo vile aggressore, testimonianza della buona persona che era.
I fatti risalgono al 28 maggio 2018 ma solo ora l’uomo è stato condannato a 15 anni di reclusione. Il Giudice ha detto: “Hai dimostrato l’arroganza del criminale meschino e codardo che sei. I fatti hanno mostrato ampiamente che sei stato l’uomo che ha attaccato Zofija Kaczan il 28 maggio dello scorso anno, subito dopo il suo 100° compleanno. Fedele alla tua natura di criminale meschino ed eroinomane, questo è stato il crimine opportunistico della più spregevole e peggior specie. Sei un codardo. Naturalmente non sapevi che la signora Kaczan aveva 100 anni, ma sicuramente sapevi che era anziana e avevi visto che era minuta, che era vulnerabile e lo sapevi molto bene quando hai scelto di attaccare lei. L’hai spinta da dietro con una notevole forza e allo stesso tempo le hai strappato la borsetta, ancora con una notevole forza. Tutto questo per un guadagno modesto e per soddisfare la tua brama di eroina. C’è una tragica ironia nel fatto che la signora Kaczan fosse sopravvissuta all’inimmaginabile orrore di un campo di concentramento nazista e della schiavitù, così come all’imminente esecuzione, solo per trovare la sua fine a causa delle azioni vili e sordide di un codardo criminale ed eroinomane sulle strade di Derby”.
Le parole del giudice esprimono esattamente quello che qualsiasi persona dotata di un minimo di cuore ha pensato, venendo a conoscenza dei fatti. Non si tratta solo di un’aggressione, da condannare sempre e in qualunque caso, ma di un’aggressione ai danni di una povera donna anziana e indifesa, che nella sua vita aveva sofferto le atrocità peggiori e dalle quali era riuscita a venirne fuori con chissà quali cicatrici nel corpo e nell’anima, per poi trovare la morte per la dipendenza dalla droga di un uomo che non merita neanche di essere definito tale. E francamente 15 anni di galera sembrano anche pochi, per la codardia e la malvagità dimostrate.
Tanto più che Waszkiewicz aveva cercato di nascondere le tracce nei giorni seguenti lo scippo, pulendo la sua auto, cambiando notevolmente il suo aspetto e anche i dettagli assicurativi della sua auto. Nonostante tutti i suoi sforzi di nascondersi, è stato incastrato dai video delle telecamere di sicurezza e dalle sue impronte trovate sulla borsetta dell’anziana donna. È stato trovato nascosto sotto un letto nell’abitazione della madre, dimostrando ancora una volta tutta la sua viltà.
Quando interrogato dalla polizia, l’uomo aveva dichiarato di essere incapace di rispondere a causa dell’astinenza dalla droga. Durante il processo è emerso che era così disperato che per trovare il denaro per comprare la droga aveva persino cercato di vendere il cane e chiesto dei soldi ad un vicino. Il Giudice ha continuato: “Hai solo 40 anni, molti te ne rimarranno dopo la tua liberazione, ma hai privato Zofija Kaczan della sua vita in un modo che le ha provocato una morte terribile. Spero che rifletterai su questo negli anni che passerai in prigione”.
Dopo la condanna di Waszkiewicz, una portavoce della comunità polacca di St Maksymilian Kolb, la chiesa che la povera anziana frequentava, ha dichiarato: “Ha avuto una vita molto difficile. Venendo a Derby nel 1948, aveva trovato un certo grado di stabilità e tranquillità. Quelle tranquillità fatta a pezzi dai brutali eventi del 28 maggio 2018”. Non ci sono davvero parole per esprimere tutta la rabbia e l’indignazione per le azioni di Waszkiewicz, per le loro motivazioni e per i loro tragici effetti su una donna anziana e indifesa.