Un decreto firmato oggi dal vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Protezione Civile Riccardo Riccardi, quale soggetto attuatore delegato dal Commissario per l’emergenza relativa al maltempo, assegna i fondi per i primi interventi urgenti per i quali sono stati stanziati dal Consiglio dei Ministri al Friuli Venezia Giulia 6,5 milioni di euro. Il provvedimento segue il decreto con il quale il commissario delegato Massimiliano Fedriga, pochi giorni fa, aveva assegnato i primi 4,6 milioni di euro ai Comuni e alle direzioni regionali che li avevano anticipati per le opere di primo intervento e ripristino.
“Con questi ulteriori fondi – ha dichiarato Riccardi – pari a poco meno di 1,7 milioni di euro, verranno finanziati gli interventi prioritari che saranno quattro e andranno a interessare lo sghiaiamento del torrente Degano in prossimità del ponte San Martino a Ovaro, lo sghiaiamento del Cellina dalla confluenza con il Pentina verso monte, il ripristino della soglia per contrastare la forte erosione del torrente But in prossimità del ponte sulla strada per lo Zoncolan e del torrente Cimoliana subito a valle del ponte sulla strada regionale“.
Riccardi, in qualità di soggetto attuatore delle opere, provvederà al rilascio di tutti i pareri necessari a dare attuazione agli interventi tramite la Conferenza dei servizi, all’approvazione del progetto e alla vigilanza sui tempi di attuazione. Mentre i diversi soggetti delegati, che saranno la Protezione civile, la Direzione centrale Ambiente e l’Uti della Carnia, si occuperanno di svolgere le funzioni di Responsabile unico del procedimento e di stazione appaltante per le fasi di affidamento ed esecuzione.
“È un ulteriore passo verso la ricostruzione della normalità delle zone colpite dal maltempo di fine ottobre”, ha commentato Riccardi, aggiungendo che “l’entità complessiva dei danni subiti dal Friuli Venezia Giulia è tale per cui non sarà immediato portare a conclusione subito tutti i fronti aperti: ma ogni singolo passo ci avvicina a questo obiettivo, con il presupposto che ogni intervento è realizzato per sostenere eventuali future situazioni critiche”.