“Il nostro progetto “Orti è Rapporti” va avanti all’insegna della collaborazione e dell’integrazione. La terra come simbolo reale di unione e di crescita. Tanto lavoro, ma che soddisfazione”. E’ questo il commento di Francesco Giordani, presidente de “Il Tulipano Bianco”, associazione che ormai da tanti anni opera a favore di minori, adulti, anziani, disabili e che, anche quest’anno, ha promosso presso l’Istituto IC Fidenae, nel III Municipio di Roma, il progetto “Orti e Rapporti”, iniziativa per la responsabilizzazione individuale e collettiva per la natura che abitiamo. Francesco Giordani ha poi aggiunto: “Siamo molto felici dell’avvio di questo progetto, divenuto realtà grazie alla raccolta fondi del 5×1000 degli anni passati. Si tratta, infatti, di un percorso che insegna, alle nuove generazioni, a sentire e guardare quello che ci circonda e ciò che è dentro di noi: aspettative, pazienza e impazienza, impegno e soddisfazione. Cresce l’orto e cresce la gioia di fare e partecipare di ciascuno”.
Partecipazione e apprezzamento, confermati anche e soprattutto dagli studenti, dalle famiglie e dagli operatori didattici che hanno sottolineato la bontà di un progetto dalla grande valenza sociale, formativa e assistenziale. Il progetto “Orti e Rapporti”, infatti, messo a servizio dei ragazzi, dei loro problemi, delle loro difficoltà con il mondo della scuola, della famiglia, dei pari, rappresenta certamente uno spazio di incontro anche per le famiglie. La sinergia fra il fare – con l’orto – e il pensare – con i facilitatori psicologi intende contribuire ad accrescere, nei ragazzi, quelle competenze riflessive necessarie a comprendere e gestire la propria vita affettiva ed emotiva con un senso di maggiore efficacia e padronanza. Tutto ciò potenziato grazie a uno sportello d’ascolto. “In accordo con l’Istituto IC Fidenae – conclude il presidente de Il Tulipano Bianco – inoltre è nostra intenzione stabilire anche delle giornate di apertura del giardino a favore dei genitori e della comunità locale. Insomma, uno spazio a 360 gradi che sia punto di riferimento logistico e sociale per un intero quartiere”.